Sensori biodegradabili per il confort degli edifici: sviluppato da

Sensori biodegradabili per il confort degli edifici: sviluppato da ENEA il sistema SENSIBILE

'Sensori biodegradabili per il confort degli edifici: sviluppato da ENEA il sistema SENSIBILE'
Sensori biodegradabili per il confort degli edifici: sviluppato da ENEA il sistema SENSIBILE

I dispositivi serviranno a monitorare temperatura, umidità e CO2 nelle nuove smart home

È stato denominato SENSIBILE (SENSori autonomI e Biodegradabili per il monItoraggio ambientaLe negli Edifici) il nuovo progetto di ricerca che l’ENEA sta sviluppando nell’ambito del programma “Proof of Concept”, in collaborazione con l’azienda PROMETE, lo spin-off dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM-CNR). L’obiettivo è quello di realizzare un sistema di sensori autonomi e intelligenti in grado di tenere sotto controllo i parametri microclimatici degli ambienti interni come temperatura, umidità e concentrazione di CO2. Una rete di rilevatori in grado di garantire la salubrità all’interno degli edifici con la particolare prerogativa di essere anche biodegradabili e quindi sostenibili ed eco-compatibili nel proprio ciclo di vita. Inoltre l’autosufficienza energetica degli stessi permetterà un funzionamento autonomo e il loro utilizzo consentirà un risparmio energetico sui consumi ed una riduzione dei costi di esercizio.

“L’obiettivo è quello di promuovere un ambiente di vita salubre, sicuro e confortevole per le persone, attraverso l’utilizzo di dispositivi intelligenti, biodegradabili, efficienti ed ecosostenibili, i quali permettano la misura e l’analisi dei parametri ambientali, per attuare il controllo e l’ottimizzazione degli impianti di climatizzazione e di depurazione dell’aria”, sottolinea il ricercatore ENEA Giovanni Landi del Centro Ricerche di Portici (Napoli), che coordina il progetto. "Tali sistemi saranno distribuiti e connessi tra loro, ma la loro biodegradabilità permetterà di ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento della mole di rifiuti elettronici che si producono nelle nostre case”, continua Giovanni Landi.

Per la realizzazione dei dispositivi si impiegheranno biomateriali ottenuti da risorse rinnovabili, come ad esempio la gelatina e la cellulosa. “Questi materiali sono intrinsecamente ecosostenibili, biodegradabili, abbondanti (essendo possibile ricavarli da materiali di scarto industriale), rinnovabili e caratterizzati da proprietà non facili da riprodurre nei prodotti commerciali di sintesi” conclude Giovanni Landi.

Il progetto verrà condotto in due fasi. Nella prima fase, svolta dal Laboratorio ENEA di Nanomateriali e dispositivi, si svilupperà il prototipo biodegradabile in cui è presente generatore di corrente che alimenta una tipologia di sensore (ad esempio il sensore di temperatura) in modo tale da accertare la fattibilità tecnologica del progetto. Validata la tecnologia si procederà a trasferirla in ambito industriale.

In una seconda fase, il dispositivo verrà applicato in una casa intelligente monitorando i parametri ambientali attraverso una rete di sensori autonomi distribuita in tutta la casa. I sensori potranno essere progettati con un periodo di vita pre-programmato al temine del quale si degraderanno in maniera sicura per gli esseri umani e l’ambiente. Questo permetterà di gestire in maniera ecosostenibile e consapevole per l’utente il fine-vita del prodotto finale.