Masdar City, l’Eco-città negli Emirati Arabi

Masdar City, l’Eco-città negli Emirati Arabi

'Masdar City, l’Eco-città negli Emirati Arabi'
Masdar City, l’Eco-città negli Emirati Arabi

Continuano i lavori per la realizzazione del progetto firmato Foster and Partners: meno tecnologica e più sostenibilità per la città green del Medio Oriente

Situata nel cuore degli Emirati Arabi, a pochi chilometri dalla capitale Abu Dhabi, Masdar City è stata progettata e concepita come la prima città "carbon neutral". Letteralmente il suo nome vuol dire “città sorgente”, intesa come "sorgente" di energie alternative, che permettono alla città di autoalimentarsi e rendere la produzione dei rifiuti quasi uguale a zero. La città è collocata nel deserto, estendendosi su un’area di circa 6 km quadrati, ed è stata pianificata per una popolazione di circa 50.000 abitanti secondo i più innovativi principi tecnologici di eco sostenibilità. Il Masdar City project ha avuto inizio nel 2006 finanziato dall’Abu Dhabi Future Energy Company (ADFEC), presieduta dallo sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan, con un budget di spesa di circa 22 miliardi di dollari; nel 2016 è stata completata la prima fase mentre nel 2017 ha avuto inizio la seconda.

Il progetto, sviluppato dallo studio di architettura inglese Foster and Partners, è fondato su quattro grandi temi: identità, pedonabilità, sostenibilità e replicabilità. In particolare, ispirandosi alla cultura locale e al paesaggio naturale degli Emirati Arabi, il progetto prevede di creare spazi che animano e coinvolgono la città e la comunità, focalizzandosi, inoltre, sulla mobilità sostenibile e sull’incentivazione dei percorsi pedonabili. Tutti i camminamenti sono immersi nel verde, in modo da consentire agli abitanti di muoversi facilmente in aree ombreggiate, che favoriranno anche l’abbassamento delle temperature delle zone vicine. Nella fase 2 del progetto vengono integrate le pratiche di progettazione sostenibile mediante un approccio ecologico a tutti i livelli, dagli edifici al paesaggio urbano: si punta sia sullo sfruttamento di energia rinnovabile con strategie di progettazione passiva e a livello paesaggistico sono sviluppate una serie di idro-zone e molte aree verdi, per il 70% costituite da piantagioni del luogo.

Il punto focale del progetto è dato dalla replicabilità delle strategie previste: Masdar City diventea quindi un modello ed esempio di progettazione di città sostenibile imitabile e replicabile in tutta la regione, ma anche in altre parti del mondo. La città è completamente alimentata dall’energia solare che copre circa l’80% del fabbisogno di energia elettrica necessaria a sostentare la città e proviente per la maggior parte da una centrale fotovoltaica ampia 21 ettari, posta poco fuori il perimetro di Masdar City. Anche i tetti delle abitazioni sono integrati con pannelli fotovoltaici per aumentare la produzione elettrica, e inoltre, gigantesche strutture ombrelliformi, dotate di cellule fotovoltaiche, sono dislocate su tutto lo spazio pubblico. Quest’ultime durante il giorno sono aperte sulla piazza, assorbono il calore e la luce solare e allo stesso tempo offrono un luogo ombreggiato e riparato al di sotto del quale è possibile svolgere delle attività. La sera, invece, queste strutture si richiudono su se stesse per dar vita a grandi boccioli luminosi che rilasciano anche calore gradualmente.

Le strette strade di Masdar City sono state progettate in modo da sfruttare i moti convettivi dell’aria e mantenere temperature più basse grazie anche alla costruzione di una grande torre del vento in grado di incanalare per le vie cittadine le correnti d’aria fresche provenienti dall’alto, raffrescando così la temperatura al livello stradale di circa 10°C. Per produrre energia pulita inoltre è stata progettata dal New York Design Studio Atelier la centrale eolica Windstalk, che non prevede l’utilizzo di turbine eoliche rumorose, ma si tratta di circa 1.200 pali in fibra di carbonio, alti circa 55 metri, che si rastremano verso l’alto fino a raggiungere lo spessore di 5 centimetri. Inoltre, in un’area desertica dove l’acqua è un bene più che prezioso, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di desalinizzazione della stessa acqua presente nelle falde sotterranee con l’obiettivo di renderla potabile e riutilizzabile per scopi domestici. Ogni edificio è stato progettato combinando le antiche tecniche architettoniche arabe con tecnologie moderne per creare uno dei più grandi cluster di edifici ad alte prestazioni del mondo.