Una mostra per celebrare i 60 anni del Grattacielo Pirelli, simbolo di

Una mostra per celebrare i 60 anni del Grattacielo Pirelli, simbolo di Milano.

'Una mostra per celebrare i 60 anni del Grattacielo Pirelli, simbolo di Milano.'
Una mostra per celebrare i 60 anni del Grattacielo Pirelli, simbolo di Milano.

Da mercoledì 16 dicembre sono partite le celebrazioni dei primi sessant'anni del Grattacielo Pirelli, con un’anticipazione digitale della mostra che verrà allestita e aperta al pubblico nel corso del 2021, posticipata a causa della pandemia Covid. Il Pirelli fu inaugurato il 4 aprile del 1960, voluto da Alberto e Piero Pirelli, quando la loro azienda apriva la sua sede nell’edificio milanese poi diventato, dal 1978, sede e simbolo di Regione Lombardia. Oggi è il tredicesimo edificio più alto d'Italia. E' stato il più alto dalla realizzazione al 1995, quando fu superato dalla Torre Telecom di Napoli. Al momento della sua realizzazione, il Pirelli era il più alto edificio in calcestruzzo armato d'Europa e il terzo del mondo.

Promossa da Regione Lombardia, Giunta e Consiglio, e dalla Fondazione Pirelli, anche grazie al contributo di Pirelli e FNM Group, l’esposizione ripercorre origine e storia del Pirellone attraverso materiali storici originali, fotografie, illustrazioni, filmati di repertorio e testimonianze esclusive di persone che hanno pensato, progettato, realizzato e vissuto il grattacielo lungo il corso della sua vita.

L’incarico di progettazione venne affidato nel 1954 da Alberto e Piero Pirelli agli studi Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli e Giuseppe Valtolina ed Egidio Dell’Orto. La sua ardita struttura portante, realizzata in cemento armato, è frutto della visione e dei calcoli degli ingegneri Pier Luigi Nervi e Arturo Danusso. Alto poco più di 127 metri, con 31 piani, era stato costruito per ospitare gli uffici della Pirelli. Così fu fino al 1978, quando il grattacielo fu acquistato per 43 miliardi di lire dalla Regione per farne la sua sede (ristrutturato dal celebre architetto Bob Noorda). Per rispettare la tradizione che voleva che nessun edificio fosse più alto della Madonnina, il simbolo collocato sul Duomo a 109 metri, in cima al Pirellone (127,10 metri) venne posta una copia ridotta della stessa Madonnina.

Il grattacielo è sorretto da una struttura portante in cemento armato, frutto del lavoro congiunto di Nervi e Danusso. Particolare fu la scelta di lavorare con un materiale quale il calcestruzzo, rispetto al preferito acciaio, per un edificio alto e stretto: la lunghezza è pari a 75,5 metri per una larghezza di soli 20,5 metri. Tutte le parti strutturali dell’edificio si rivelano in facciata, la soluzione progettuale imposta un sistema formato da due grandi elementi rigidi posizionati alle estremità; questi sono composti dall’accoppiamento di due grandi pilastri cavi a sezione triangolare contenenti due scale di servizio. All’interno dell’edificio lo schema strutturale realizza due imponenti setti verticali collocati in posizione centrale. Travi e pilastri a sezione variabile reggono i solai liberando completamente le piante dagli elementi portanti. La struttura portante si assottiglia salendo, occupando il minimo della superficie dei piani in corrispondenza delle parti di rappresentanza: gli uffici della presidenza e degli amministratori delegati. Il grattacielo Pirelli ha due fronti trasparenti uniti ai lati da setti continui inclinati. Sono definiti da curtain wall in alluminio e vetro che l’illuminazione notturna, centrale nel progetto architettonico di Ponti, cambia completamente.

La storia del Grattacielo Pirelli vede nel 2002 un evento infelice, un piccolo aereo da turismo in avaria si schianta all’altezza del 26° piano, causando la morte del pilota e di due donne e decine di feriti. Il grattacielo subisce danni ingenti. I lavori di recupero vengono affidati a Renato Sarno e allo studio napoletano Corvino+Multari. Gli studi nel 1998 avevano vinto due concorsi banditi da Regione Lombardia per la revisione del 31° piano e dell’auditorium. I danni ampliano l’intervento, esteso a un restauro di tutto l’edificio. Il progetto è particolarmente innovativo. Conserva e ripristina filologicamente tutti gli elementi generatori dell’edificio. Recupera le facciate senza modificarle e non sostituisce elementi. Tutti i serramenti in alluminio vengono smontati per essere rianodizzati. Le ceramiche di rivestimento esterno sono ripristinate e consolidate, con la sostituzione di 250.000 tessere 2×2 cm. Il 26° piano viene lasciato vuoto a memoria dell’incidente e delle vittime.

Qualche anno dopo è invece il turno dello studio bergamasco De8 Architetti, che interviene sul Belvedere tra 2007 e 2009. Realizza il POD, nuovo morbido e chiaro volume in vetro che ingloba i volumi tecnici posizionati fin dal progetto originale al 31° piano sopra i gruppi scale e ascensori principali. Il POD si contrappone con indipendenza al rigore dei recuperati portali in cemento armato.

Nel 2010 si completa la nuova sede della Regione Lombardia, il grattacielo di Pei Cobb Freed & Partners. La presidenza, la giunta e tutti gli assessorati si spostano nel nuovo Palazzo di via Melchiorre Gioia, ma il Grattacielo Pirelli non viene abbandonato, mantiene il suo ruolo fortemente simbolico ospitando le sedute del Consiglio Regionale e destinando i suoi spazi più rappresentativi a mostre ed eventi.