Twine: la casa intrecciata come un’elica di Antony Gibbon

Twine: la casa intrecciata come un’elica di Antony Gibbon

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Twine: la casa intrecciata come un’elica di Antony Gibbon

Un nastro di cemento che esprime morbidezza organica

Con il suo ultimo progetto intitolato Twine, spago in inglese, l’architetto messicano Antony Gibbon continua ad indagare sul tema della connessione tra nature e nurture – la dicotomia tra le qualità innate dell’individuo e i fattori esterni dati dall’esperienza e l’apprendimento della persona, cercando di fondere i due temi l’uno nell’altro.

La geometria del suo ultimo lavoro imita le forme della natura, suggerendo al contempo morbidezza e senso di fluido quasi organico. Twine dialoga con il paesaggio circostante: le torsioni della struttura monolitica in cemento replicano le onde collinari integrandosi nel contesto. L’accesso alla costruzione avviene attraverso una piattaforma pavimentata che si contrappone al paesaggio naturale. La superficie introduce una serie ritmica di cornici che si aprono recando al loro interno una delicata, quasi impercettibile parete di vetro che serve a preservare il profilo ondulato distintivo dell'architettura e a inondare di luce naturale gli spazi interni. Secondo l'architetto, Twine è un progetto che mette in atto," una serie di forme organiche […] si contorce e si snoda insieme per formare una serie di archi che ospitano gli spazi interni". Infatti, al fine di generare uno spazio residenziale, Antony Gibbon divide la costruzione in 2 entità. Le aree soggiorno e cucina sono integrate nella prima rotazione, dove la struttura incontra il suolo e forma un'unità chiusa. La seconda parte ospiterà le camere da letto. Il design simile al DNA genera in alcune aree una planarità nel tetto. Alle estremità, il piano orizzontale contiene i pannelli solari e, al centro della struttura, il tetto piano ospita una vasca idromassaggio, accessibile solo da una scala a chiocciola.

L’effetto scultoreo dell’edificio crea panorami inaspettati: lo scenario esterno è incorniciato da ondulazioni di cemento e, in questo contesto, sembra che il paesaggio naturale faccia solo da cornice alla singolare abitazione per essere solamente musa ispiratrice delle forme organiche dell’intera scultura. Gibbon immagina un’ampia pavimentazione che separa il costruito dal naturale. Unica area esterna attrezzata è il grande focolare dalle forme circolari posto sotto l’incavo centrale della costruzione.

Il progetto attualmente è solo un prototipo, ma il lavoro di Gibbon è una continua sperimentazione formale della materia. Famosa è la sua Mobius House, dove sperimenta la striscia di Mobius costituita da una superficie matematica non orientabile costituita da un solo lato.