Stefano Boeri Architetti per la nuova stazione di Matera

Stefano Boeri Architetti per la nuova stazione di Matera

'Stefano Boeri Architetti per la nuova stazione di Matera'
Stefano Boeri Architetti per la nuova stazione di Matera

Situata a ridosso del nucleo storico materano, la nuova stazione centrale sarà “una porta d’accesso al mondo”

Inaugurata ieri 13 novembre 2019, la nuova Stazione Centrale di Matera vede il taglio del nastro alla presenza delle massime autorità locali. La stazione, in realtà, è già entrata parzialmente in attività a disposizione di residenti e turisti per il raggiungimento della Capitale della Cultura 2019 dalla stazione di Bari mediante la linea delle Ferrovie Appulo Lucane.

I lavori di realizzazione dell’intervento sono stati avviati nel luglio 2018. Il progetto, firmato dallo studio guidato dall’architetto Stefano Boeri, prevedeva la ristrutturazione edilizia dell’esistente stazione di Matera centrale delle Ferrovie Appulo Lucane, una delle tre stazioni della tratta Bari – Matera che servono la città.

A tal proposito il progettista aveva dichiarato : "Il progetto intende restituire maggiore visibilità alla Stazione di Matera Centrale FAL, che è ripensata non più come un edificio di servizio necessario e sufficiente al collegamento ferroviario, ma un vero e proprio “landmark” urbano importante, adeguato alla primaria funzione urbana e territoriale che il nuovo servizio aspira ad assolvere, al passo con il ruolo importante che la città di Matera va a rappresentare in Europa"

Una grande apertura ricavata nel solaio di copertura della galleria interrata, di forma rettangolare e per un’estensione di circa 440 metri quadrati, mette in relazione diretta le due parti della stazione, fuori terra e dentro terra, portando luce naturale ed aria al tunnel sottostante completamente riqualificato.

Collocata, come la precedente fermata Matera Centrale, nelle immediate vicinanze del nucleo storico materano, la nuova stazione sorge a ridosso dell’esistente manufatto ferroviario, risalente agli anni Ottanta del Novecento e riconvertito a infopoint. All’esterno un’ampia copertura monumentale realizzata in pannelli metallici riflettenti contraddistingue questo importante intervento di rinnovo. Grazie alla sua geometria “diamantata”,i pannelli restituiscono una visione frammentata dello spazio urbano circostante, fatta di nuove prospettive, giochi di luci e riflessi sorprendenti. Le dodici sottili colonne in acciaio attraversano l'intera altezza della galleria ipogea per circa 6 m, fino a salire di ulteriori 12 m rispetto al livello terra, per sorreggere la pensilina come un grande tempio contemporaneo trasformando lo spazio esterno in una piazza coperta fruibile.

La stazione comprende un nuovo edificio che assolve le funzioni di accoglienza, biglietteria, collegamenti e servizi. Il nuovo volume presenta una finitura esterna realizzata con pietra locale ispirata ai classici ipogei materani. Il sistema costruttivo si basa su pannelli multistrato ottenuti dall’accoppiamento di un rivestimento lapideo di 12 mm con un layer di materiale alleggerito dello stesso spessore. Il disegno della parete è così definito dalla trama dei pannelli, intervallata da alcune fughe di raccordo enfatizzate nello spessore, e da una serie di moduli vetrati retroilluminato a tutta altezza. La facciata sud è in perfetta continuità con quella sottostante affacciata sulla banchina, a filo dell’apertura nel solaio. La galleria ferroviaria sotterranea è illuminata naturalmente grazie ad un’apertura di circa 440 mq realizzata nel solaio del tunnel stesso. In questo modo è stato possibile superare lo standard dei sottopassi angusti e illuminati artificialmente.

“La Nuova Stazione – sottolinea l’architetto Boeri – è pensata per divenire uno spazio pubblico riconoscibile, parte integrante della piazza pedonale che va a riconfigurare e riqualificare, direttamente collegata ai principali assi di accesso alla città storica situata a pochi passi”. “Quello che abbiamo fatto è creare un luogo, non solo un’infrastruttura. In un’area che era vuota e abbandonata, come in effetti era piazza della Visitazione”, racconta derante l'inaugurazione l’archistar milanese, il cui “Bosco Verticale” di Milano è entrato nell’elenco dei "50 grattacieli più iconici del mondo".