Opacità e trasparenze nell'ampliamento dello Science Center

Opacità e trasparenze nell'ampliamento dello Science Center Experimenta a Heilbronn

'Opacità e trasparenze nell'ampliamento dello Science Center Experimenta a Heilbronn'
Opacità e trasparenze nell'ampliamento dello Science Center Experimenta a Heilbronn

Firmato dallo studio di architettura Sauerbruch Hutton, il centro scientifico ambisce a diventare uno dei più grandi poli di ricerca della Germania L’edificio, definito un “Sauerbruch Hutton in bianco e nero” si trova al centro di Heilbronn, su un'isola nel fiume Neckar. È concepito come una sequenza elicoidale di spazi che offre un'esperienza finemente coreografata tra l'interno dell'edificio e il paesaggio circostante.

La sede originale del nuovo edificio era stata ricavata dalla conversione e ristrutturazione dell’ Hagenbucher, un fabbricato di sei piani in klinker con pianta trapezoidale, costruito nel 1936 per lo stoccaggio dei semi oleosi. Nel 2013, dato il successo riscosso da parte del pubblico, le istituzioni bandirono un concorso internazionale per l’ampliamento del complesso, vinto da Sauerbruch Hutton. L'amplimento previsto avrebbe triplicato la superficie utile esistente portandola da 17.720 a 25.000 mq.

Il nuovo blocco, dalla morfologia non convenzionale tanto da diventare in pochi mesi un nuovo landmark urbano, si avvita su se stesso per cinque piani, ciascuno dei quali ruota rispetto al precedente di qualche grado. I diversi livelli, su una metà dell’area disponibile, contengono spazi espositivi a tema incentrati sulla tecnologia e la scienza. Sono presenti installazioni multimediali interattive, e applicative per facilitare i giovani visitatori nell’apprensione. La seconda metà di ogni piano è occupata invece da percorsi verticali ad elica.

L’inviluppo dello spazio interno è leggibile in facciata grazie ad un’alternanza di tamponamenti opachi e trasparenti realizzati rispettivamente in alluminio e vetro: le parti “chiuse” corrispondono alle zone che favoriscono il raccoglimento e la concentrazione mentre le zone “estroverse” proiettano lo sguardo su vedute panoramiche della città e della campagna circostante.

In facciata risulta riconoscibile la struttura reticolare delle travi che sorreggono i solai realizzati con solette a struttura mista innervate da putrelle; i pilastri, concentrati lungo l’anello periferico, contribuiscono a definire la trama visibile dall’esterno e garantiscono il trasferimento dei carichi verticali. La soluzione strutturale adottata, grazie alla presenza di travi in facciata e una colonna centrale che funge da nucleo di irrigidimento, permette di ottenere aree espositive a pianta libera. In corrispondenza dell’attacco al suolo la struttura mista dei solai è sostituita da un guscio di calcestruzzo precompresso impermeabile dove sono ubicate sale espositive speciali ricavate sotto il livello del fiume. La fondazione è costituita da una platea elastica e rinforzata ancorata al sottofondo con tiranti per contrastare la spinta idraulica di sollevamento.

Al centro di ogni sala sono ubicati dei volumi di vetro che contengono i laboratori dove il pubblico può svolgere direttamente esperimenti collegati con il tema della sala. La base d’appoggio dell’edificio, con superficie maggiore rispetto agli altri piani, ospita una Science Dome di 700 mq utilizzabile come auditorium, teatro, cinema a 360° e planetario collegato a due telescopi elettronici di ultima generazione.

L’architettura disegnata da Sauerbruch Hutton per lo Science Center interpreta con efficacia nei modi e nella morfologia dell’edificio, i due lati dell’istituzione, ludica e tecnica allo stesso tempo capace di “obbedire al più assoluto rigore scientifico e nel tempo stesso raggiungere la sua comprensività”.