ENEA sviluppa nuove celle fotovoltaiche superefficienti.

ENEA sviluppa nuove celle fotovoltaiche superefficienti.

'ENEA sviluppa nuove celle fotovoltaiche superefficienti.'
ENEA sviluppa nuove celle fotovoltaiche superefficienti.

ENEA ha sviluppato una tecnologia innovativa che consente di innalzare di 1 punto percentuale l’efficienza delle celle solari fotovoltaiche. L’innovazione consiste nel sostituire strati di ossidi conduttivi ai tradizionali strati di silicio amorfo ed è stata realizzata nell'ambito del progetto AMPERE,finanziato con 14 milioni di euro da Horizon 2020. Il progetto coinvolge Enel Green Power, come capofila, CNR, Rise Technology e alcuni dei maggiori attori della filiera fotovoltaica europea, quali CEA, Fraunhofer-ISE, Meyer Burger, NorSun e si propone di dar vita a una linea di produzione italiano/europea di pannelli solari ad alta efficienza, recuperando la competitività nel settore.

Nel 2017, il progetto Ampere, coordinato da Enel Green Power, si è dato un preciso obiettivo: implementare una linea pilota completamente automatizzata di moduli fotovoltaici bifacciali che fosse sostenibile dal punto di vista tecnico, economico ed ambientale. E di farlo in Italia. Partire, quindi, dalla preparazione dei wafer di silicio fino ad arrivare all’installazione dei pannelli.

In questo contesto, uno dei passaggi fondamentali, è stata la realizzazione di celle fotovoltaiche superefficienti. Grazie anche alla sostituzione dei tradizionali strati di silicio amorfo con ossidi conduttivi operata dall’ENEA, oggi le unità vantano un’efficienza di conversione della luce in elettricità del 23,5 per cento; 1,5 punti percentuali in più rispetto a quelle attualmente in commercio. A livello industriale ogni ‘punto’ di efficienza guadagnato corrisponde ad una riduzione del 6 per cento dei costi produttivi.

Nel settore fotovoltaico la sfida prioritaria è riuscire ad aumentare l'efficienza energetica, rendendo le strutture in grado di sfruttare al meglio l'energia del sole e di ridurre il più possibile la dispersione; per questo in ENEA stiamo lavorando a materiali e soluzioni sempre più affidabili e sostenibili. Punto di forza degli ossidi conduttivi è la maggiore trasparenza che consente di ‘catturare’ più luce e di massimizzare i parametri di conversione fotovoltaica della cella ad eterogiunzione.” sottolinea Massimo Izzi del Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.

Questa innovazione ha permesso di fare un ulteriore passo avanti al progetto. A livello operativo, l’obiettivo è produrre pannelli solari bifacciali in quella che sarà la prima gigafactory fotovoltaica italiana. In realtà l’iniziativa ha già una linea di produzione attiva presso lo stabilimento 3SUN in Sicilia con una capacità di 200 MW/anno. La fabbrica opera in regime di ciclo continuo, 24 ore al giorno 365 giorni l’anno, sfornando fino 1.300 moduli al giorno. Entro il 2022 la capacità produttiva sarà ampliata fino ad arrivare a 1 GW/anno.

"Il progetto si propone di ricreare una filiera industriale competitiva, che vada dalle materie prime al dispositivo finale, nel settore del fotovoltaico europeo e in particolar modo per quello italiano, facendo leva sulla forte capacità di innovazione tecnologica di cui possiamo disporre a livello di ricerca e di imprese. È un’occasione unica per recuperare competitività in un campo a forte presenza di Paesi non europei e, allo stesso tempo, dare attuazione al Green Deal e alla transizione energetica.",dichiara Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili ENEA.