Bourse de Commerce, fare l’architettura a partire

Bourse de Commerce, fare l’architettura a partire dall’architettura

'Bourse de Commerce, fare l’architettura a partire dall’architettura '
Bourse de Commerce, fare l’architettura a partire dall’architettura

Dalla sinergia della squadra Pinault+Ando nasce il progetto per la Bourse de Commerce a Parigi. Ci sono voluti quattro anni di lavoro per dar vita al fiore all’occhiello dell’arte contemporanea della capitale francese, inaugurata con una mostra lo scorso 22 maggio.

Dopo Punta della Dogana, Palazzo Grassi e il Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, il magnate francese François Pinault e l’architetto giapponese Tadao Ando si riconfermano un’accoppiata vincente. La Collezione Pinault vanta oltre 10.000 opere d’arte contemporanee di quasi 400 artisti, una collezione che viene portata avanti da più di 40 anni. Insieme a Jean-Jacques Aillagon e Martin Bethenod, la decisione di François Pinault di collocare le numerose opere all’interno della Bourse de Commerce è la naturale conseguenza dell’ideale di esporre l’arte nell’arte.

Lo stesso Aillagon, Chief Executive Officer della Collezione Pinault ha dichiarato: “Penso che François Pinault abbia scelto la Bourse de Commerce perché non è un edificio qualunque; è un edificio unico. François Pinault ha gusti molto chiari, apprezza i grandi edifici storici, perché crede che l'arte dei nostri tempi non possa solo accontentarsi di cubi bianchi, ma debba anche confrontarsi con la realtà del mondo da un lato, e quella dei secoli precedenti dall'altro. Come a Venezia, tutti edifici permeati di storia. E François Pinault ha trovato qui le stesse qualità.”

Prima di essere concepito come uno spazio espositivo l’edificio della Bourse de Commerce dalla sua fondazione, nel 1763, era utilizzato come mercato del grano. Si trova sulla Rive Droit, nel 1° arrondissement, tra la Rue de Louvre e il Forum des Halles, l’edificio comprende anche la prima colonna isolata di Parigi del XVI sec., quattro secoli di vita per questo edificio che ha ancora tanto da dare.

Una locazione di 50 anni e 160 milioni portano al progetto di Tadao Ando Architect & Associates in collaborazione con le agenzie NeM / Niney & Marca Architectes, Setec Bâtimen. Un ruolo fondamentale ha anche ricoperto Pierre-Antoine Gatier, capo architetto del patrimonio nazionale francese.

Il progetto illuminotecnico è stato curato dai designer Ronan ed Erwan Bouroullec, nello specifico l’intervento ha riguardato le aree dell’ingresso, della scalinata monumentale e del ristorante. Non manca la progettazione del dettaglio: ogni dispositivo è stato pensato ad hoc per assecondare le necessità del complesso progetto architettonico.

Trattandosi di un edificio storico si pone sempre il grande quesito del restauro, il sovrapporsi dell’istanza estetica su quella storica e viceversa. Equilibri che i progettisti hanno in questo caso sapientemente calibrato, il risultato finale è l’efficace compenetrarsi dell’arte contemporanea in un organismo settecentesco, come lo stesso Pinault aveva sperato: “La mia intenzione - afferma Pinault - è mostrare che questo straordinario edificio antico poteva esistere in armonia con un progetto architettonico radicale del XXI secolo. L'ensemble funziona perfettamente. Lo stesso si può dire per l'arte.”

L’architetto Tadao Ando descrivendo il suo progetto ha affermato: “In questo edificio, che ha più di cento anni, il mio scopo era dare alla luce un bambino. Con questo atto viene rianimato e trasformato. Volevo creare un'architettura potente, capace di proiettarsi nel futuro. Un'architettura che tocchi le persone con la sua bellezza.”. Il linguaggio dominante è quello della sovrapposizione di volumi circolari, senza negare le volumetrie esistenti, ma valorizzandole. L’edificio di per sé già circolare, presenta una cupola in ferro e vetro del 1812 al di sotto della quale è stato posto un volume cilindrico, quasi asettico, in cemento a facciavista, con finiture in vetro che lasciano al visitatore la possibilità di ammirare gli affreschi preesistenti. Il volume contribuisce a riorganizzare i percorsi espositivi fornendo, da diversi punti di vista, inaspettate percezioni del monumento. Oltre alle dieci gallerie è stato progettato un auditorium da 284 posti, e lo “studio” ai piani più bassi per la presentazione di opere video e sonore.

Un progetto dai risvolti simbolici importanti, sul piano culturale rappresenta una rinascita per la città dopo il difficile periodo pandemico, e non meno importante, la Bourse de Commerce si impone nel panorama europeo come nuova istituzione per l’arte contemporanea.