Elettricità dagli alberi e dalle piante.

Elettricità dagli alberi e dalle piante.

'Elettricità dagli alberi e dalle piante.'
Elettricità dagli alberi e dalle piante.

Cosa succede con un piccolissimo movimento come quello provocato dal vento tra le foglie? Si genera elettricità. È questa la geniale intuizione di un gruppo di ricerca italiano che ha aperto la strada a nuove fonti di energia green e a zero impatto ambientale. Le piante viventi sono di fatti una fonte di energia "verde", che potrebbe a sua volta diventare una delle forniture di energia elettrica del futuro che si integra perfettamente in ambienti naturali ed è accessibile ovunque.

Generare elettricità dalle piante, l’invenzione tutta italiana vede tra i protagonisti Barbara Mazzolai, tra le 25 “donne geniali della robotica” nel 2015, e Fabian Meder, del Centro di Micro-Bio Robotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera (Pisa). Grazie alla rivoluzionaria tecnologia si potrebbero alimentare, spiegano i ricercatori, circa 100 lampadine LED semplicemente con una foglia.

L’invenzione italiana per ricavare elettricità da alberi e piante ha visto i Mazzolai e Meder dare vita a un arbusto ibrido, dotato in parte di foglie naturali e in parte di soluzioni metalliche utili a generare energia rinnovabile sfruttando la risposta del vegetale alle stimolazioni prodotte dal vento. I ricercatori italiani sono partiti dalla ricostruzione del processo di generazione di elettricità già presente in natura nelle piante. Quest’ultime reagiscono alle forze meccaniche che premono sulle foglie trasformando tale pressione in energia elettrica, come accade ad esempio in caso di vento, che viene raccolta in superficie e poi convogliata all’interno del tessuto vegetale attraverso un processo noto come “elettrificazione a contatto”. Da qui la carica verrà trasportata al resto della pianta. La robot-pianta italiana sarà dotata di una sorta di presa elettrica applicata allo stelo, dal quale poter trasferire l’elettricità all’esterno. Un primo esemplare è stato ottenuto dall’Oleandro Nerium, nel quale la generazione di energia elettrica avviene tramite lo sfregamento delle foglie artificiali con quelle naturali. In caso di vento tale sistema non soltanto incrementerà la produzione energetica dell’arbusto, ma potrebbe in futuro significare la possibilità di soddisfare il fabbisogno energetico di intere popolazioni grazie a delle speciali foreste.

Il Center for Micro-Bio Robotics , coordinato da Barbara Mazzolai, è specializzato nello studio e sviluppo di metodi, materiali e tecnologie robotiche innovativi ispirati al mondo biologico. Nel 2012 Mazzolai ha coordinato il progetto Plantoid, finanziato dall’UE, che ha portato alla realizzazione del primo robot pianta al mondo. Questo ultimo studio che ha portato alla realizzazione dell’oleandro ibrido è un primo passo per un altro progetto europeo, coordinato da Mazzolai ed avviato nel 2019, il progetto Growbot, il cui scopo è realizzare robot bio ispirati che implementino movimenti di crescita simili alle piante. I nuovi robot, infatti, saranno in parte alimentati dalla nuova fonte di energia derivata dalle piante, dimostrando che le verdi fronde potrebbero essere una delle sorgenti di energia elettrica accessibile in tutto il mondo.