Premio Absolute al “Geniale Cappotto Sismico” ideato dall’azienda ECOSISM
Ad aggiudicarsi il podio per il concorso Klimahouse Trend 2019, il premio promosso da Fiera Bolzano insieme al Politecnico di Milano, sono stati un impianto per l’accumulo energetico domestico, un sistema costruttivo prefabbricato e un cappotto in grado di unire le esigenze termiche a quelle di sicurezza sismica.
Il riconoscimento è stato assegnato in occasione dell’inaugurazione del Klimahouse 2019, l’evento di riferimento a livello nazionale per le tematiche del risparmio energetico in edilizia; tra le 53 candidature al vaglio della giuria sono state scelte le aziende che si sono maggiormente distinte per l’eccellenza dei propri progetti in tre categorie: Innovation, Timely e Widespread.
Il premio per la categoria Innovation è stato assegnato all’azienda ECOSISM , vincitrice assoluta di questa edizione, per il prodotto “Geniale Cappotto Sismico", un’innovativa soluzione tecnologica che consente sia la messa in sicurezza sismica che l’efficientamento energetico dell’edificio ottimizzandone i costi. È costituito da una lastra sottile in calcestruzzo armato gettato in opera all’interno di due strati di materiale isolante personalizzabile. La categoria Innovation è dedicata alle aziende caratterizzate da eccellenti capacità nella ricerca industriale e/o tecnologica, nonché nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti innovativi nel campo dell’edilizia sostenibile ed energeticamente efficiente.
Per la categoria Timely, rivolta alle aziende che dimostrano una spiccata attitudine a sviluppare prodotti e sistemi in grado di rispondere tempestivamente e concretamente ad esigenze estremamente attuali ed emergenti, il premio è stato assegnato all’azienda WOOD BETON per il prodotto “BE THREE” un innovativo sistema costruttivo a secco, in grado di realizzare strutture iperstatiche, vantaggiose dal punto di vista sismico. BE THREE, nello specifico, prevede l’uso di tamponamenti e solai in legno abbinati a telai in calcestruzzo armato ad alta resistenza, collegati con piastre in acciaio.
Il premio per la categoria Widespread è stato aggiudicato all’ azienda TESLA per il prodotto “POWERWALL 2”, una batteria ricaricabile che funziona in modo integrato con i pannelli solari per immagazzinare l’energia in eccesso generata durante il giorno. Il prodotto ha aperto un nuovo mercato ed è diventato un punto di riferimento del settore. La categoria è infatti dedicata alle aziende che hanno sviluppato e commercializzato prodotti e sistemi altamente competitivi, dimostrando la capacità di incontrare e soddisfare le necessità di ampie fasce di utenti, ottenendo una larga diffusione sul mercato.
Sono state, infine, assegnate due menzioni speciali alle aziende Sonnen per il prodotto “Sonnen Batterie hybrid 9.53” grazie alla sua capacità di abbinare un prodotto tecnologicamente avanzato con un innovativo modello di diffusione e business e a Knauf Insulation per il prodotto “NaturBoard” che è stato capace di ridurre al minimo gli impatti ambientali di processo, anticipando le future prescrizioni normative.
Si chiama ROTH₂O, dall’unione di ROTatoria e di H₂O, la formula chimica dell’acqua, ed è una rotatoria che facilita la viabilità urbana impedendo gli allagamenti improvvisi da eventi meteo estremi sempre più frequenti nel nostro territorio, grazie all’impiego di un invaso interrato che può contenere fino a 70 metri cubi di acqua. Il progetto ha vinto la 1a edizione di Climathon-Roma, ed è stato studiato e realizzato da un team tutto femminile. Climathon-Roma è una maratona di idee contro il cambiamento climatico, promossa ed organizzata da ENEA e Roma Capitale.
“Stiamo seguendo da vicino il lavoro di queste giovani professioniste supportandole nella progettazione delle singole parti della rotatoria e con un’analisi dettagliata dei costi di realizzazione. L’obiettivo è di presentare al più presto il progetto alle imprese, ma già stiamo riscontrando l’interesse di alcune aziende attive nel settore delle costruzioni.”, spiega Gabriele Zanini, responsabile della divisione ENEA “Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali”.
“Abbiamo calcolato che l’incremento di costo per l’installazione di ROTH₂O è di appena il 10% rispetto a quello di una rotatoria standard delle stesse dimensioni. Per quanto riguarda le dimensioni, la convenienza – ossia un alto ritorno sugli investimenti in prevenzione rispetto al rischio – è garantita a partire da rotatorie che hanno un diametro di 13 metri e un invaso di 7 metri, ma il progetto è facilmente replicabile su porzioni di suolo urbano più grandi e di forma diversa.”sottolinea Zanini.
Gli allagamenti delle strade cittadine sono eventi improvvisi e pericolosi sempre più frequenti nelle aree urbanizzate, e sono la diretta conseguenza dell’impermeabilizzazione sempre più selvaggia del suolo e delle intense precipitazioni causate dal cambiamento climatico.
“ROTH₂O, oltre a ridurre i consumi di energia elettrica per l’assenza di semafori, si inserisce come elemento di mitigazione degli allagamenti urbani, evitando ai cittadini deviazioni e ritardi causati dal traffico nei giorni di pioggia intensa. La sua vasca sotterranea – una rivisitazione moderna dell’impluvium di romana memoria – è sia uno strumento di drenaggio stradale che un deposito idrico, che può assolvere anche a specifici bisogni del quartiere, a partire dalla riduzione del sovraccarico delle reti fognarie. A seconda delle necessità, l’acqua può essere utilizzata per irrigare aree verdi, pulire strade, alimentare reti antincendio e, dove possibile, contribuire alla ricarica delle falde acquifere”, spiega Agnese Metitieri del team di ROTH₂O.
Rinnovabili al 30% nei consumi energetici e meno 33% di emissioni. Il Mise pubblica la proposta.
Inviata a Bruxelles dai Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti la proposta per il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
Il documento, redatto da tutti gli Stati membri, è uno degli strumenti chiave richiesto dal Pacchetto UE Energia pulita: nelle sue pagine sono contenute politiche e misure nazionali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi europei 2030 in linea con le 5 dimensioni dell’Energy Union. Il documento dovrà essere adottato, dopo l’ok dell’esecutivo UE, entro il 31 dicembre 2019.
“Siamo riusciti nei tempi previsti a elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni, – spiega il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa. – Il merito va a un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker di MiSE, MATTM, MIT, GSE, RSE, ISPRA, ENEA, Politecnico di Milano e ARERA”. Il piano è vincolante per l’Italia. Ciò significa che, una volta che l’Europa lo avrà approvato, non si potrà prescindere dagli obiettivi elencati.
Nelle 238 pagine del documento si ribadisce l’impegno dell’Italia nella decarbonizzazione, autoconsumo, generazione distribuita, sicurezza energetica, elettrificazione dei consumi, efficienza, ricerca e innovazione, competitività.
La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è uno tra gli obiettivi principali del piano. Le emissioni dovranno essere ridotte di almeno il 40% al 2030 a livello europeo rispetto al 1990, percentuale da ripartire tra industrie energetiche, settori industriali energivori e aviazione (settori Ets) e trasporti, residenziale, terziario, agricoltura e rifiuti (settori non Ets), che devono registrare rispettivamente un -43% e un -30% rispetto all’anno 2005.
L’Italia ha superato in maniera significativa il livello atteso di riduzione delle emissioni. In particolare, dagli ultimi dati disponibili dell’inventario nazionale al 2016, le emissioni di gas a effetto serra, per il comparto non Ets, indicano una riduzione di circa il 18% rispetto al 2005 che, al 2020, dovrebbe arrivare a circa il -21% facendo registrare un “overachievement” pari a 246 Mt CO2eq cumulate per l’intero periodo 2013-2020.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, l’Italia intende perseguire un obiettivo di copertura, nel 2030, del 30% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, delineando un percorso di crescita sostenibile delle fonti rinnovabili con la loro piena integrazione nel sistema. Il contributo delle rinnovabili, nelle previsioni, è differenziato in tre diversi settori: 55,4% di quota rinnovabili nel settore elettrico, 33% di quota rinnovabili nel settore termico (usi per riscaldamento e raffrescamento), 21,6% per quanto riguarda l’incorporazione di rinnovabili nei trasporti.
Si punta a favorire l’uso di biocarburanti avanzati, nonché l’incremento progressivo di nuove immatricolazioni di auto elettriche pure per raggiungere la quota di 1,6 milioni di auto elettriche al 2030, che se sommate alle auto ibride (4,4 milioni), consentirebbero di arrivare a un valore complessivo di 6 milioni di auto elettrificate, entro il 2030.
Infine, con il recepimento della Direttiva 2018/844/UE di modifica della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, previsto entro il 10 marzo 2020, sarà redatta la strategia di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare, che conterrà, tra l’altro, una rassegna completa degli edifici sul territorio nazionale, sia pubblici che privati, e una tabella di marcia basata su indicatori, per il conseguimento dell’obiettivo di decarbonizzazione al 2050, con tappe intermedie al 2030 e al 2040.
L’ecobonus 2019 è la detrazione Irpef o Ires riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori per il risparmio energetico su edifici esistenti. Il bonus viene erogato nella forma di riduzione delle imposte dovute, in 10 rate annuali di pari importo.
La detrazione Irpef è stata confermata anche per i lavori avviati al 1° gennaio 2019 e la proroga della detrazione fiscale del 65% e del 50% è stata confermata con l’ok definitivo alla Legge di Bilancio. A fornire tutte le indicazioni sull’ecobonus è l’Agenzia delle Entrate con la guida all’applicazione del bonus del 50% o del 65% calcolato in base alla tipologia di lavoro effettuato.
La detrazione per il risparmio energetico consente di beneficiare di uno sconto Irpef pari al 50% o al 65% della spesa sostenuta, in relazione alla tipologia di lavoro effettuato, percentuale che sale fino al 75% nel caso di lavori in condominio. Nello specifico, la detrazione per interventi sulle abitazioni riguarda tutti gli interventi e le spese sostenute ai fini di: miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre e infissi); installazione di pannelli solari; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale; interventi di domotica.
Per richiedere l’ecobonus nel 2019 è necessario che la spesa per la quale si richiede la detrazione riguardi specifici interventi volti al risparmio energetico e, per effetto delle novità introdotte dalla scorsa Legge di Bilancio, l’importo del bonus riconosciuto non sarà più pari ad una detrazione del 65% per tutti i lavori, ma sarà differenziato in due diverse aliquote.
Vediamo quali sono le spese per le quali l’ecobonus sarà al 50%, al 65%, al 70% e fino all’85% per i lavori in condominio.
Detrazione ecobonus del 50% per i seguenti interventi:
- interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
- schermature solari;
- caldaie a biomassa;
- caldaie a condensazione, che continuano ad essere ammesse purché abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013. Le caldaie a condensazione possono, tuttavia, accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.
Detrazione ecobonus 65% per i seguenti interventi :
- interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
- pompe di calore;
- sistemi di building automation;
- collettori solari per produzione di acqua calda;
- scaldacqua a pompa di calore;
- generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.
Detrazione ecobonus al 70% o 75% per i seguenti interventi:
- interventi di tipo condominiale. Attenzione: tale detrazione vale per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con il limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio a una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%. Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%. Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
L’importo massimo di spesa ammessa all’ecobonus è pari a: 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica; 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio; 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ovvero installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia; 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
Il MISE intende introdurre dei nuovi tetti di spesa per ogni singolo intervento, che si vanno ad aggiungere alle soglie previste per il complesso degli investimenti. Il decreto, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, andrà a riscrivere completamente le regole per beneficiare delle detrazioni fiscali per gli interventi messi in atto per la riqualificazione energetica degli edifici.
ecoLogicStudio sperimenta un involucro biodigitale che filtra CO2 e inquinanti attraverso colture di alghe installate sulle facciate degli edifici
Per il momento è una sperimentazione ma potrebbe diventare l’involucro dell’Antropocene che istallato sugli edifici sottoforma di schermature solari, sarebbe in grado di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera e restituire ossigeno attraverso un processo di fotosintesi analogo a quello svolto in natura dagli alberi.
Presentata a Dublino in occasione del Climate Innovation Summit 2018, Photo.Synt.Etica rientra nel progetto europeo Climate-KIC e nasce dalla partnership di ecoLogicStudio, studio di architettura e progettazione urbana specializzato in progettazione ambientale, autosufficienza urbana e costruzione integrata della natura con l’Urban Morphgenesis Lab – UCL di Londra e il Synthetic Landscapes Lab – Università di Innsbruck.
L’istallazione di Dublino realizzata sulla facciata del Printworks Building è composta da 16 moduli di 2x7 metri che rivestono i due piani dell’edificio realizzando, in termini di assorbimento di CO2, gli stessi benefici ambientali equivalenti a quelli prodotti da venti alberi.
I moduli, realizzati in bioplastica, contengono microalghe disposte in una serpentina digitale; l’ anidride carbonica e gli agenti inquinanti catturati vengono immagazzinati dai fotobioreattori, che utilizzano la luce diurna per nutrire le culture viventi di microalghe e emettono una luminescenza nelle ore notturne. La biomassa viene poi raccolta e riutilizzata come materiale grezzo per la produzione di bioplastica utile, a sua volta, alla realizzazione di involucri dello stesso tipo.
Grazie al design a serpentina, i moduli ottimizzano il processo di sequestro del carbonio; inoltre il disegno visto in sequenza lungo la facciata dell’edificio ricorda i grafici finanziari, nello specifico l’andamento delle quotazioni dei certificati verdi.
I prossimi progetti includono una scultura fotosintetica per il Centre Pompidou (Parigi), un progetto di ricerca che prevede l’uso di Biogel al posto dell’acqua, come le alghe, le tecniche di stampa 3D per prototipare fotobioreattori architettonici e la progettazione di un sistema di facciata per un nuovo museo di microbi a Innsbruck (Austria).
Smart cities, case intelligenti, veicoli autonomi, fabbriche robotizzate, ecc. dominano l’attuale panorama degli scenari futuristici popolari, ma tutti hanno un disperato bisogno di un reframing spaziale e architettonico per generare benefiche transizioni sociali.