Le imprese chiedono l’intervento del Governo: sono diventati insostenibili i costi per le materie prime. La denuncia partita dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) svela numeri esorbitanti e rallentamenti negli approvvigionamenti che stanno causando l’arresto di cantieri sia pubblici che privati.
Il prezzo dell’acciaio è salito del 130%, i polietileni del 40%, il rame del 17%, il petrolio del 34% ecc. L’incremento della domanda del settore delle costruzioni in Cina sarebbe alla base del rialzo del prezzo dell’acciaio su scala mondale, stando al rapporto dell’Ocse del 2020. Situazione che non può non essersi aggravata ancor di più a causa della pandemia.
Il rischio a cui si va incontro è quello di compromettere gli interventi previsti dal Recovery Plan. Inoltre, il Codice dei Contratti non dispone di meccanismi di revisione dei prezzi, per cui i contratti non risultano più sostenibili. L’ANCE ha dunque richiesto al Governo “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”.
La Ministra E. Mazzetti è tra i firmatari di un’interpellanza urgente rivolta al Ministero delle Infrastrutture che prevede la messa in campo di un sistema di compensazione urgente e straordinario, nello specifico un decreto che trimestralmente tenga conto delle variazioni percentuali tra il 2021 e i prezzi medi del 2020.
Si propone di:“introdurre un meccanismo di compensazione urgente e straordinario per i lavori eseguiti nel corso del 2021, attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi eccezionali intervenuti, da applicarsi, anche in deroga alle disposizioni vigenti, a tutti i lavori in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della norma”.
I primi disagi erano stati avvertiti già dallo scorso ottobre, si è verificato un importante aumento della domanda a cui non ha fatto riscontro una sufficiente offerta, complice dell’aumento della richiesta nel corso di quest’anno è senz’altro anche il Suberbonus.
Il settore dell’edilizia non è il solo coinvolto, anche il settore ceramico, il settore automobilistico, il settore dei trasporti marittimi ecc. hanno subito il rincaro delle materie prime, con un incremento della competitività fra le imprese. Tuttavia, non si tratterebbe di una contingenza del mercato italiano, ma di un fenomeno che sta compromettendo il mercato internazionale.
Quello che ci si aspetta dal futuro, a meno di interventi tempestivi, non pare essere una tendenza al ribasso, al contrario il prezzo di alcuni prodotti potrebbe addirittura continuare a salire.
Cascina Boldinasco, a via De Lemene a Gallarate, sarà riqualificata e diventerà il primo spazio di Milano dedicato al co-housing. Il nuovo borgo avrà 45 spazi abitativi privati e degli spazi sociali destinati all’uso collettivo come orti, pub, parchi e aree dove poter lavorare e studiare. Cascina Boldinasco oggi è di proprietà comunale, in passato, però, era un borgo, costruito proprio attorno alla Cascina. Col tempo questo spazio è diventato inagibile e abbandonato. Grazie al bando “Abitare in Borgo”, il Borgo riprenderà vita e diventerà un centro abitato con appartamenti ad affitto calmierato per le situazioni di emergenza abitativa, dotato di servizi pubblici innovativi e attrezzature utili alla vita di una nuova parte di città.
Il processo di trasformazione si è avviato a seguito di un bando che ne prevedeva la concessione, e che è stato vinto tramite procedura negoziata dall’associazione temporanea di imprese guidata da Giuppi srl e Campesi Impianti srl, ed è anche composta dall’immobiliare Tao 88, MTA Associati e VI+M, Consult Engineering, le cooperative sociali Spazio Pensiero Onlus e lo studio Collectibus. La gara fa parte delle azioni ricomprese all’interno del Piano Operativo Nazionale “Città metropolitane” 2010-2014 (PON Metro). Comprende due distinti assi integrati di intervento da realizzarsi tramite l’attivazione di un partenariato pubblico e privato. Il partenariato è co-finanziato da fondi pubblici in cambio di un diritto di superficie di 40 anni.
Il recupero immobiliare prevede la realizzazione di alloggi in co-housing e sarà supportato da un contributo pubblico di 2.498.250 euro. Lo sviluppo di nuovi servizi per il quartiere e la costruzione di una nuova comunità potrà invece contare su 281.250 euro di cofinanziamento. L’importo complessivo dei lavori di trasformazione è stimato in 7 milioni di euro.
Il futuro del complesso prevede la realizzazione di 45 nuovi alloggi in co-housing sociale. 17 saranno ospitati all’interno di un nuovo edificio a due piani fuori terra che sorgerà accanto ai volumi della cascina, che sarà sottoposta ad un forte restauro.
I servizi per gli abitanti in programma comprendono un centro di smistamento per un Gruppo di acquisto solidale, una sala prove musicale e una lavanderia a gettone. Molti spazi sono destinati a laboratori, sia per la didattica che a piccoli lavori di manutenzione, allo studio ed al lavoro. Sei monolocali collocati nella parte meridionale della cascina costituiscono la Locanda solidale, che sarà gestita da persone con fragilità, affiancate da supervisori. Un pub musicale completa il programma di funzioni previste.
Le aree verdi, in prossimità e continuità con il vicinissimo parco Monte Stella, saranno recuperate e parzialmente destinate a orti urbani. Due terzi saranno a disposizione degli abitanti del complesso, il restante terzo degli altri cittadini del quartiere. Barriere antirumore saranno installate lungo l’asse di viale De Gasepri.
“Siamo molto soddisfatti,ill contesto è stato interpretato come un modello carico di memoria da un lato ma dall’altro pronto a intercettare le sfide della città di domani. È una proposta composita, ricca di spunti e di funzioni: differenti forme dell’abitare si alternano all’educazione verso lo sviluppo sostenibile, agli spazi per nuovi mestieri e professioni a laboratori per il tempo libero in una cornice tenuta insieme dalla voglia di includere e di integrare” dichiara Gabriele Rabaiotti, assessore alle Politiche sociali e abitative.
Pubblicate sul sito del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA le “Linee Guida per la diagnosi energetica nelle PMI”.
Il Dipartimento Unità Efficianza Energetica dell'ENEA ha presentato, durante il webinar tenutosi il 9 luglio 2020 insieme a Casaclima, le "Linee Guida per la diagnisi energetica nelle PMI". Il vademecum ha lo scopo di favorire un approcio strutturato all'introduzione di Azioni di Miglioramento dell'Efficianza Energetica (AMEE) nelle aziende.
Le Piccole Medie Imprese hanno infatti un potenziale di miglioramento dell'efficienza energetica ancora molto esteso. L'art. 8 della Direttiva Europea 2012-27- UE sull'Efficianza energetica, a tal proposito richiede agli Stati Membri di elaborate programmi per incoraggiare le PMI ad avviare dignosi energetiche e favorire successivamente, sulla base delle risultanze ottenute dall'audit, l'avvio di un processo di efficentamento energetico.
Attualmente la mancaza di competenze adeguate e incentivi hanno fatto si che la completa attuazione di tale indicazione venga frenata da numerose barriere.
Il lavoro, pertanto, si inserisce all’interno delle attività previste dal Protocollo di Intesa sottoscritto nel dicembre 2017 tra le due istituzioni, che prevede tra l’altro l' organizzazione di iniziative destinate all’efficienza energetica e sensibilizzazione verso di essa, tanto nelle PMI che nelle microimprese, con l’obiettivo primario di favorire un approccio strutturato all’introduzione di Azioni di Miglioramento dell’Efficienza Energetica (AMEE) nelle aziende; la stesura delle linee guida per le diagnosi energetiche nelle PMI e organizzazione di attività, eventi o materiale informativo; infine, lo sviluppo, integrazione e promozione di tool di analisi dell’efficienza energetica e di supporto alla redazione di diagnosi energetiche per le PMI.
La diagnosi energetica rappresenta il principale strumento di analisi utilizzabile dall'impresa; grazie alla stessa e con la conseguente applicazione degli interventi di efficientamento individuati è possibile ottenere numerosi vantaggi tra cui la riduzione dei consumi energetici attraverso un aumento dell’efficienza energetica dell’impresa; la riduzione dell’incidenza della spesa energetica sul proprio fatturato e la riduzione delle emissioni di CO2 e gas serra.
Le Linee Guida elaborate da Enea con Casaclima forniscono indicazioni relative alla raccolta e all'elaborazione dati e sulla redazione del rapporto di diagnosi energetica, del piano di monitoraggio e degli interventi di efficinetamento energetico delle PMI non soggette agli obblighi del Dlgs 102/2014.
Via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stanzia 906 milioni per 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema portuale italiane.
Una prima tranche di 794 milioni, a valere sulle risorse complessivamente già disponibili nel Fondo investimenti, verrà utilizzata per i primi 20 interventi strutturali ritenuti prioritari e immediatamente cantierabili, nonché rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale, di messa in sicurezza e completamento di opere già parzialmente finanziate.
La seconda parte, pari a 112 milioni di euro, sarà assegnata nel prossimo mese di settembre, a seguito del riparto del Fondo Investimenti 2020.
In particolare, alle Autorità portuali ricomprese nelle regioni settentrionali sono stati destinati finanziamenti per 308 milioni di euro circa: 200 milioni riguarderanno solo la Toscana con opere marittime e dragaggi della darsena Europa del porto di Livorno, 41 milioni per i porti liguri di Savona, Genova e La Spezia e 26 milioni per il porto di Venezia.
Alle Autorità portuali del centro Italia competono altri 244 milioni di euro: in particolare nelle Marche 40 milioni sono destinati alla realizzazione di una nuova banchina e all’allungamento del bacino di carenaggio del porto di Ancona, nel Lazio 69 milioni di euro riguardano interventi di viabilità nel porto di Civitavecchia e ulteriori 30 milioni il nuovo porto commerciale di Fiumicino, in Campania 20 mln sono destinati ad interventi di riqualificazione nell’area monumentale del porto di Napoli.
Infine alle Autorità portuali delle regioni del Sud Italia spetta un finanziamento di 354 milioni di euro, pari al 39% del totale: di questi 147 milioni riguarderanno solo la Puglia con riguardo ad interventi nei porti di Taranto, Bari e Barletta.
Nella definizione delle risorse si è inoltre considerato il principio di riequilibrio territoriale in favore delle regioni del Mezzogiorno e delle regioni colpite dal sisma, per un volume complessivo di stanziamenti più che proporzionale alla popolazione residente.
Dopo la pubblicazione della guida fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha attivato una nuova sezione del portale che tratta le nuove detrazioni fiscali del 110% (c.d. Superbonus) previste dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 Decreto Rilancio, recentemente convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per gli interventi di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica di veicoli elettrici.
L'Agenzia ha creato una nuova area tematica specificatamente dedicata al superbonus 110%, suddivisa nelle seguenti sezioni:
- che cos'è;
- a chi interessa;
- gli interventi agevolabili (interventi principali o trainanti - interventi aggiuntivi);
- quali vantaggi.
Di seguito i principali contenuti della nuova area tematica del portale dell'Agenzia delle Entrate.
Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico e di riqualificazione energetica degli edifici.
Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
l Superbonus spetta in caso di:
- interventi di isolamento termico sugli involucri
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
- interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di
- interventi di efficientamento energetico
- installazione di impianti solari fotovoltaici
- infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.
La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.
In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La cessione può essere disposta in favore:
- dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
- di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)
- di istituti di credito e intermediari finanziari.
I soggetti che ricevono il credito hanno, a loro volta, la facoltà di cessione.
Per esercitare l’opzione, oltre agli adempimenti ordinariamente previsti per ottenere le detrazioni, il contribuente deve acquisire anche
- il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai CAF
- l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.