Posts tagged with “sostenibilità”

Plastic Road: le strade rivoluzionarie realizzate con i rifiuti di plastica che produciamo oggi

plasticroad-6-750x530.jpg

A dare l’esempio è l’Olanda, con la pista ciclabile realizzata in plastica riciclata

Il progetto rivoluzionario di mobilità sostenibile Plastic Road è stata inaugurato a Zwolle, città olandese sede del gruppo Wavin, leader europeo nella produzione di tubazioni in materiale plastico per l’edilizia residenziale e per le opere di ingegneria civile, grazie alla collaborazione di tre aziende: KWS, Wavin e Total.

Si tratta di una pista ciclabile di 30 metri contenente un quantitativo di plastica equivalente a 500.000 bottigliette oppure 218.000 bicchieri, costituita da una struttura prefabbricata modulare leggera; il progetto, ideato dai consulenti per la ricerca e lo sviluppo Anne Koudtaal e Simon Jorritsma di KWS , è pensato per rendere la costruzione e la manutenzione più veloce, semplice ed efficiante rispetto alle strutture tradizionali.

I moduli della Plastic Road sono permeabili e cavi all’interno, in modo tale da poter immagazzinare temporaneamente un certo quantitativo d’acqua per prevenire gli allagamenti durante le forti precipitazioni. Il progetto pilota include anche una serie di sensori per monitorare le performance della strada, quali la temperatura, il numero dei passaggi da parte delle biciclette e la tenuta, rendendola la prima vera “pista ciclabile intelligente al mondo”.

Il progetto segna l’inizio di una nuova era nel campo delle opere ingegneristiche stradali, in quanto elimina tutti i problemi di sicurezza dovuti alle buche e al dissesto dell’asfalto e migliora le caratteristiche del manto stradale con la riduzione del rumore del traffico, e offrendo una soluzione integrata per il passaggio sotterraneo di tubi e cavi.

La giornata di inaugurazione della Plastic Road si è aperta con una presentazione di Anne Koudtaal e Simon Jorritsma, che hanno mostrato agli invitati i primi schizzi del 2013 per poi spiegare come si è sviluppata la sua realizzazione. Successivamente, prima di dare agli ospiti la possibilità di iniziare a pedalare sulla nuova posta ciclabile, è stato mostrato davanti alla sede di Wavin uno dei moduli in plastica che la compone. Nel mese di novembre verrà installata una seconda pista ciclabile nella città olandese di Overijssel, che prevederà ulteriori miglioramenti rispetto alla prima PlasticRoad di Zwolle. Nel frattempo i partner ricercheranno altre location per il lancio di nuovi progetti e per testare l’efficacia in campi di applicazione alternativi, come ad esempio parcheggi, banchine dei treni o marciapiedi.


Ecobonus : come funzionano i controlli ENEA sulle detrazioni fiscali

Fonte Immagine:https://www.guidafisco.it/legge-stabilita-ecobonus-65-spese-detrazione-come-funziona-1185

In Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo economico che definisce procedure e modalità per l’esecuzione dei controlli da parte di ENEA sulla sussistenza delle condizioni per la fruizione dell’ecobonus.

Il decreto MISE dell’11 maggio 2018, pubblicato in Gazzetta ufficiale l’11 settembre, disciplina le “Procedure e modalità per l’esecuzione dei controlli da parte di ENEA sulla sussistenza delle condizioni per la fruizione delle detrazioni fiscali per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica”. Entro il 30 giugno di ciascun anno, ENEA elabora e sottopone alla direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare del Ministero dello Sviluppo economico un programma di controlli a campione sulle istanze prodotte in relazione agli interventi di efficienza energetica conclusi entro il 31 dicembre dell’anno precedente. L’art. 2 del decreto MISE definisce che i controlli Enea verranno effettuati su un campione dello 0,5% relativo ai contribuenti che hanno presentato domanda per le detrazioni fiscali del 50% o del 65% sugli interventi di ecobonus. Nel dettaglio l’art. 2 tiene conto delle richieste che soddisfano uno o più dei seguenti criteri:

  • • interventi che hanno diritto a una maggiore aliquota;
  • • le spese più elevate;
  • • criticità legate ai requisiti di accesso alla detrazione fiscale ed ai massimali dei costi unitari.

I tre criteri che faranno scattare i controlli da parte dell’Enea riguardano quindi l’aliquota del bonus, l’importo e l’analisi dei dati per poter beneficiare dell’ecobonus. Per ogni istanza soggetta a verifica, l’ENEA comunica tramite raccomandata o posta elettronica certificata l’avvio del procedimento di controllo al soggetto beneficiario della detrazione o, in caso di controllo effettuato su istanze per interventi su parti comuni condominiali, all’amministratore di condominio. Entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione il beneficiario/amministratore di condominio trasmette tramite PEC la documentazione prevista, sottoscritta da un tecnico abilitato nei casi in cui è prevista l’asseverazione circa il rispetto dei requisiti tecnici, o, negli altri casi, dall’amministratore per gli interventi sulle parti comuni o dallo stesso soggetto interessato per gli interventi sulle singole unità immobiliari. Nel caso di interventi che interessino gli impianti, dovranno essere trasmesse, inoltre, le copie della dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore e, se pertinente, del libretto di impianto. Il decreto disciplina, infine, le modalità per la rendicontazione delle spese relative al programma di controlli e la successiva erogazione dei relativi importi. In attesa del decreto che definirà i requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni, continuano a valere le disposizioni dei decreti 19 febbraio 2007 e 11 marzo 2008. L’esito della verifica sarà comunicato al beneficiario del bonus fiscale entro il termine di novanta giorni. Qualora la documentazione inviata risulti carente (anche a seguito di eventuali integrazioni richieste dall’Enea) l’accertamento avrà esito negativo. L’ENEA potrà, inoltre, effettuare sopralluoghi sui lavori effettuati, in una percentuale non inferiore al 3% degli interventi del campione selezionato, comunicandoli al beneficiario, nelle stesse modalità sopra indicate, ma con un preavviso minimo di 15 giorni. Il sopralluogo si svolgerà alla presenza del soggetto beneficiario della detrazione o dell’amministratore per conto del condominio e, quando pertinente, alla presenza del tecnico o dei tecnici firmatari della relazione di fine lavori. Tale controllo potrà essere rinviato per una sola volta e comunque andrà eseguito entro 60 giorni dalla comunicazione. Durante il sopralluogo, i tecnici Enea potranno acquisire atti, documenti, schemi tecnici ed effettuare rilievi fotografici. Al termine del controllo, i tecnici redigeranno un verbale contenente l’indicazione delle operazioni effettuate, della documentazione esaminata, delle informazioni acquisite e delle eventuali dichiarazioni dei firmatari della relazione di fine lavori, del beneficiario della detrazione o dell’amministratore del condominio, rilasciandone copia. Se il soggetto beneficiario della detrazione, o l’amministratore di condominio, si rifiutasse di sottoscrivere il verbale, ne sarà dato atto nel verbale stesso. Il controllo avrà esito negativo qualora fossero riscontrate differenze tra la documentazione trasmessa dal beneficiario della detrazione e le operazioni effettivamente realizzate; in tal caso, Enea invierà apposita relazione all’Agenzia delle Entrate sulle motivazioni degli accertamenti eseguiti, per valutare la decadenza dal beneficio.


Decreto FER 2018-2020: quali novità?

solarejpg1308767462.jpg

Approvata la bozza di decreto, ritorno al fotovoltaico con premio per la sostituzione di tetti in amianto

In arrivo il nuovo decreto interministeriale DM FER 2018-2020 di sostegno allo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che, ricevuto il via libera dei ministeri Mise e Minanbiente, è in attesadel vaglio definitivo degli stakeholders. Tra principali novità del decreto si parla di ritorno del fotovoltaico, bonus per la sostituzione dell’amianto con impianti fv e slittamento dei bandi al 2019.

Come si legge nella bozza, infatti, si è ritenuto opportuno “promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici i cui moduli sono installati su edifici con coperture in eternit o comunque contenenti amianto (cd premio amianto), con la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto, in quanto gli ambiziosi obiettivi sulle rinnovabili richiedono e suggeriscono l’utilizzo di superficie già impegnate per altri usi, a partire da quelle su cui l’installazione del fotovoltaico può fornire anche un vantaggio supplementare, in termini di benefici sanitari e ambientali”.

Il nuovo Decreto Rinnovabili, quindi, riammette il fotovoltaico agli incentivi, ma con alcune specifiche e limitazioni. Per poter partecipare alle aste e ai registri, gli impianti fotovoltaici devono:

• essere di nuova costruzione;

• avere una potenza superiore ai 20 kW (quindi esclusi dalle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione);

• rispettare le disposizioni circa il divieto di accesso agli incentivi statali per impianti ubicati in aree agricole;

• possedere il titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio e il preventivo di connessione accettato in definitiva.

In particolare, gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione delle coperture in amianto avranno diritto, oltre agli incentivi sull’energia elettrica, un premio pari a 12 €/MWh; l’incentivo, tuttavia, non sarà cumulabile con altri bonus pe la rimozione dell’amianto e quest’ultimo dovrà essere rimosso e smaltito secondo le modalità previste dal GSE.

Inoltre potranno accedere agli incentivi, come stabilito dallo schema di provvedimento gli impianti di nuova costruzione, integralmente ricostruiti e riattivati, di potenza inferiore ad 1 MW; gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento sia inferiore ad 1 MW e gli impianti oggetto di rifacimento di potenza inferiore ad 1 MW.


Edilizia Sostenibile: dai noccioli d’oliva a malte pregiate per costruire

noccioli-olive.jpg

Una ricerca spagnola ha dimostrato che i noccioli di oliva, carbonizzati, possono essere utilizzati per realizzare materiali da costruzione sostenibili.

Per un Paese come l’Italia, produttore di olio di oliva di eccellenza, i noccioli rappresentano ad oggi semplici rifiuti da smaltire, eppure possono diventare una risorsa preziosa per l’edilizia. A dar nuova luce a questa possibilità è uno studio condotto dalla squadra guidata dalla professoressa Mercedes del Río, della School of Building Engineering (ETSEM), e dal professor Francisco Fernández, della Scuola di Disegno Industriale e Ingegneria dell'Università Politecnica di Madrid che hanno cercato di dimostrare che i noccioli carbonizzati possono sostituire gli aggregati leggeri attualmente utilizzati nella costruzione di edifici e opere civili, come ad esempio, l’argilla espansa. Quest’ultima, infatti, sebbene rappresenti un prodotto naturale, richiede processi di estrazione onerosi e conseguenti impatti ambientali non trascurabili.

Per verificare la fattibilità di questo nuovo uso delle olive, i ricercatori, in collaborazione con lo studente Javier Guijarro, hanno effettuato prove con diversi tipi di rifiuti: noccioli interi, frantumati e calcinati. Le prove includevano la caratterizzazione fisica dei noccioli, sui quali sono state effettuate analisi della densità, morfologiche e termo-gravimetriche. Inoltre per le tre tipologie di noccioli sono stati preparati campioni di malta e confrontati i risultati tra di oro.

Gli scienziati sono così arrivati alla conclusione che è possibile sostituire l'argilla espansa e gli altri aggregati leggeri con noccioli calcinati di olive per produrre malte leggere. Ciò è dovuto alla loro grande porosità, alla granulometria uniforme e alla bassa densità. “Né i noccioli interi né quelli triturati hanno dato risultati confacenti con gli obiettivi della ricerca - conclude il team guidato da Mercedes Del Rio - "a differenza di quanto si è osservato per i noccioli calcinati la cui eccellente qualità ne permette l’utilizzo per la produzione di malte leggere per rivestimento”.

Con l’impiego di un microscopio elettronico a scansione è stata confermata l’ottima adesione fisica tra il preparato ottenuto dai noccioli di oliva calcinati e la malta. Inoltre, aggiungendo un plastificante allo scopo di migliorare la lavorabilità e la consistenza del prodotto, si ottiene una malta con una resistenza alla compressione del 20% migliore di quella registrata nelle comuni preparazioni con argilla espansa; anche la densità che ne risulta è inferiore del 30% così come i costi energetici necessari al processo.

Secondo **Mercedes del Rio** “l'eccellente qualità di questi aggregati può essere utilizzata nelle costruzioni o nelle opere civili per produrre non solo malte leggere per rivestimento ma anche calcestruzzi leggeri strutturali”. Inoltre continua *"Questo materiale funziona bene per l'isolamento termico allo spessore richiesto del prodotto, nonché per l'isolamento acustico dovuto alla sua porosità"

Gli esperti, infatti, affermano il nuovo materiale sostenibile può essere utilizzato anche per la produzione di calcestruzzo isolante in quanto il nocciolo di oliva ha proprietà isolanti termiche e fonoassorbenti.


Il 30 settembre 2018 si terrà la prima “Giornata nazionale della Prevenzione Sismica”.

FONTE IMMAGINE:http://www.giornataprevenzionesismica.it/prevenzione_sismica/

Il 14 giugno, presso il Consiglio Superiore dei LLPP si è tenuta la presentazione ufficiale della Prima “Giornata nazionale della Prevenzione Sismica”, promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio nazionale degli Ingegneri e Consiglio nazionale degli Architetti con il supporto scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica.

Strutturata in due iniziative distinte ma strettamente collegate, le "Piazze della Prevenzione Sismica (30 settembre)" e "Diamoci una Scossa! (mese di novembre)", la Giornata vede coinvolti volontariamente migliaia di Architetti ed Ingegneri esperti in materia, coordinati dai rispettivi Ordini territoriali, in una giornata di sensibilizzazione e in un programma di prevenzione attiva per tutto il mese di novembre. Il 30 settembre prenderà il via la campagna di sensibilizzazione “Diamoci una scossa!”, saranno istituiti centinaia di punti informativi nelle piazze delle principali città italiane a cura degli Ordini provinciali degli Architetti e degli Ingegneri, con l’obiettivo di far conoscere alla collettività l’importanza della sicurezza sismica delle abitazioni e di divulgare il programma di “prevenzione attiva”. Professionisti, esperti in materia, saranno a disposizione dei cittadini per spiegare in modo chiaro il rischio sismico, le variabili che possono incidere sulla sicurezza di una costruzione e le agevolazioni previste dal legislatore (Sisma Bonus e Eco Bonus). Migliaia di Architetti e Ingegneri parteciperanno volontariamente alla campagna di sensibilizzazione "Diamoci una scossa!", la prima nel suo genere in Italia, e saranno a disposizione per effettuare delle visite tecniche informative nel mese di novembre, per fornire una prima indicazione sullo stato di rischio degli edifici e sulle possibili soluzioni finanziarie e tecniche per migliorarlo a costi ridotti. L’iniziativa prevede la partecipazione attiva dei professionisti che in questi giorni stanno ricevendo dall’Ordine di appartenenza un’informativa specifica con le modalità di adesione.

Gli organizzatori in un comunicato al settore hanno dichiarato:
"Un terremoto è un evento imprevedibile ma i cui effetti oggi possono essere mitigati adottando misure che migliorino la sicurezza degli edifici. In un Paese ad alto rischio simico come l’Italia, il grado di sicurezza della casa diventa la prima cosa da conoscere e, laddove necessario, migliorare attraverso adeguate misure antisismiche. In caso di terremoto una casa sicura può infatti fare la differenza. Nasce così la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, una iniziativa promossa dalla Fondazione Inarcassa, unitamente al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e al Consiglio Nazionale degli Architetti, a cui si aggiunge l’importante contributo scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, del Dipartimento della Protezione Civile, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. Si tratta di un’azione ideata e promossa allo scopo di migliorare le condizioni generali di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese, attraverso la divulgazione di una maggiore consapevolezza collettiva della pratica della prevenzione sismica. Il 30 settembre 2018 partirà una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza sismica delle abitazioni, con la presenza di numerosi Ingegneri ed Architetti nelle piazze delle principali città italiane, pronti a rispondere alle curiosità e ai quesiti dei cittadini e disponibili ad informare sul programma di “prevenzione attiva” che si svolgerà nel successivo mese di ottobre, quando saranno realizzabili sopralluoghi gratuiti da parte di esperti in materia. In quell’occasione un primo screening dell’abitazione consisterà in una preliminare indagine conoscitiva del rischio sismico, nell’individuazione di possibili interventi per la sua riduzione, nonché dei relativi costi per realizzarli, beneficiando delle attuali e significative agevolazioni fiscali previste dallo Stato. In un Paese che purtroppo è soggetto con terribile continuità ad eventi sismici di grande dimensione e con un patrimonio immobiliare vetusto e vulnerabile, ma spesso di importante valore storico, questa iniziativa assume un’importanza notevole, soprattutto per creare conoscenza e consapevolezza tra i cittadini. La speranza è che i rappresentanti del nuovo governo, così come dei territori, condividano al più presto questa iniziativa, contribuendo a un suo successo presso la popolazione. Da pochi mesi sono disponibili incentivi che consentono - insieme a quelli energetici - di poter sostenere in modo rilevante gli interventi di miglioramento sismico degli edifici. Ma è necessario che si superi l’indifferenza e la non conoscenza del rischio e si arrivi a un diffuso utilizzo di esse per una messa in sicurezza del Paese."

L’iniziativa assume un elevato valore etico e sociale, è stata ideata con lo scopo di migliorare le condizioni generali di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese e soprattutto di chi lo abita, attraverso la divulgazione di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini della pratica della prevenzione sismica.