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Decreto Sblocca Cantieri: novità su sismica e modifiche al Codice degli appalti

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Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto n. 32/2019 del 18 aprile recante “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”

Via libera dal Consiglio dei Ministri al cosiddetto decreto legge Sblocca cantieri pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.92 del 18 aprile e immediatamente in vigore. Il decreto, approvato con riserva a marzo, era stato oggetto di svariate mediazioni tra i rappresentanti di Governo.

«Abbiamo approvato il decreto legge», ha detto il Presidente Giuseppe Conte in conferenza stampa, «i giornali hanno parlato di una sollecitazione veemente del presidente della Repubblica per il ritardo sul decreto, nulla di vero. Il rapporto con il capo dello Stato è eccellente e rispettoso dei due ruoli. Mi ha invitato a riportare il decreto in Cdm per un ulteriore passaggio formale, c’erano disposizioni in sospeso».

Il decreto Sblocca cantieri introduce disposizioni urgenti che dovrebbero favorire la crescita economica e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l’adozione di misure volte alla semplificazione del quadro normativo e amministrativo connesso ai pubblici affidamenti, concernenti, in particolare, la disciplina dei contratti pubblici. Le modifiche al codice dei contratti pubblici sono numerose e riguardano principalmente l’istituzione di un Regolamento unico all’interno del quale verranno riuniti una serie di provvedimenti attuativi del Codice dei contratti, l’innalzamento a 200.000 euro della soglia che permette di affidare direttamente i lavori con procedura negoziata e invito ad almeno tre operatori, senza bandire la gara; la riduzione degli oneri informativi a carico delle amministrazioni; la possibilità di affidare gli interventi di manutenzione sulla base del progetto definitivo; lo sblocco della realizzazione di alcune opere pubbliche ritenute strategiche, prevedendo la nomina di commissari straordinari o l’esercizio di poteri sostitutivi; la possibilità, per le stazioni appaltanti, in caso di indisponibilità di esperti iscritti nell’albo tenuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), di nominare la commissione di gara anche solo parzialmente.

Il decreto semplifica inoltre la disciplina per interventi nelle zone colpite da eventi sismici, snellendo le procedure per la presentazione e il deposito delle pratiche a seconda che si tratti di interventi considerati “rilevanti”, di “minore rilevanza” o “privi di rilevanza” e prevede ulteriori disposizioni urgenti per il potenziamento del Sistema Nazionale della Protezione Civile, attraverso servizi di allarme pubblico volti alla prevenzione delle calamità e alla tutela della vita umana.

Previste poi norme specifiche per l’erogazione degli indennizzi a cittadini e imprese che stiano subendo disagi a causa del cantiere per la ricostruzione dell’ex ponte Morandi a Genova, nonché per le zone simiche.


Bonus del 50% per le colonnine di ricarica elettrica: come usufruirne

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Le detrazioni fiscali riguarderanno le spese di acquisto e installazione di punti di ricarica per i veicoli elettrici

Le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici sono ormai obbligatorie per gli edifici nuovi o oggetto di ristrutturazione profonda, secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea 2014/94/UE che stabilisce che, dal 2019, ogni nuova casa costruita o ristrutturata in Europa dovrà avere almeno un punto di ricarica delle auto elettriche. In particolare, gli immobili soggetti all’obbligo di predisposizione dell’installazione di colonnine di ricarica auto elettriche sono gli edifici non residenziali di nuova costruzione di superficie superiore a 500 metri quadri; gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative, gli edifici già esistenti sottoposti a ristrutturazione edilizia di primo livello. Le infrastrutture elettriche predisposte dovranno permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie fissate nel regolamento stesso. Il provvedimento, inoltre, stabilisce di realizzare sul territorio un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico entro il 31 dicembre 2020. Secondo il D.lgs. 257/2016, in Italia dal 1° gennaio 2018 il titolo abilitativo per i nuovi edifici è vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli.

In linea con la direttiva sulla prestazione energetica vanno quindi le novità previste dalla legge di Bilancio 2019 che ha introdotto una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, inclusi i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW, per chi installa, dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, infrastrutture di ricarica elettriche, anche nei condomìni. Per ottenere l’agevolazione è necessario che le infrastrutture di ricarica siano dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico, quindi a servizio di singole abitazioni o in condomini. La detrazione viene ripartita in dieci quote di pari importo ed è calcolata su un ammontare massimo di 3.000 euro. Il DM 20 marzo 2019 dispone che, per fruire della detrazione, i contribuenti, sia soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche sia soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, devono effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale o con altri sistemi di pagamento equivalenti. Il pagamento con tali strumenti non è richiesto per i versamenti da effettuare, con modalità obbligate, in favore di pubbliche amministrazioni. Il contribuente è tenuto a conservare ed esibire, previa richiesta degli uffici finanziari, le fatture, le ricevute fiscali, la ricevuta del bonifico e altra idonea documentazione comprovante le spese effettivamente sostenute.


15 milioni di euro per la mobilità sostenibile nelle città italiane

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In arrivo PrIMUS, il programma di incentivazione per i progetti di mobilità ciclistica, sharing mobility e mobility manager

Approvato dalla Direzione Generale Clima ed Energia del MATTM un nuovo bando per gli interventi di mobilità sostenibile che cofinanzierà per il 75% a fondo perduto progetti per piste ciclabili, bici, sharing mobility e mobility manager. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2019 e sul sito del Ministero.

Il Programma di Incentivazione della Mobilità Urbana Sostenibile (PrIMUS) ha una dotazione di 15 milioni di euro da destinare ai Comuni con popolazione non inferiore a 50.000 abitanti, ampliando di fatto la portata del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro che, con una dotazione di 35 mln di euro, riguardava esclusivamente i comuni con più di 100mila abitanti. Una scelta che, come ha dichiarato Vannia Gava, sottosegretario all’ambiente, ha triplicato il bacino di utenza potenziale, ma che risponde alla necessità di contrastare gli elevati tassi di inquinamento in città, a cui le automobili contribuiscono enormemente. PrIMUS, come viene spiegato nel bando “incentiva e cofinanzia scelte di mobilità urbana alternative all’impiego di autovetture private, favorendo la diffusione di forme di mobilità a basso impatto ambientale e di condivisione dei veicoli, nonché la propensione al cambiamento delle abitudini e dei comportamenti dei cittadini in favore della mobilità sostenibile“. Il cofinanziamento riguarda i progetti presentati dai Comuni per la realizzazione di nuove piste ciclabili in grado di rispondere alla domanda di spostamenti urbani casa-scuola e casa-lavoro, per lo sviluppo della sharing mobility in ambito urbano e delle attività di mobility management presso le sedi delle Amministrazioni dello Stato (sedi centrali e periferiche), delle Amministrazioni territoriali, delle scuole e delle università.

In particolare il bando prevede una misura esclusivamente dedicata alla sharing mobility a cui viene assegnato un finanziamento di 3,5 milioni di euro. Questa quota è indirizzata a due aspetti essenziali emersi nei lavori dell’Osservatorio della Sharing Mobility: la realizzazione di spazi di parcheggio dedicati ai servizi di vehicle sharing e gli incentivi alla domanda attraverso lo strumento dei Buoni Mobilità.

Nell’asse dedicato al Mobility Management, le misure cofinanziate dal bando prevedono l’acquisto di piattaforme di carpooling per gli spostamenti casa-lavoro delle Amministrazioni dello Stato (sedi centrali e periferiche), delle Amministrazioni territoriali, oltre che a scuole ed università. Inoltre in tema di ciclabilità è inserita la condizione che i percorsi finanziabili siano connessi alle stazioni ferroviarie e della metropolitana e che agli stessi percorsi siano connesse attrezzature di supporto utili anche alla bicicletta condivisa.

“Questo nuovo finanziamento è un impegno positivo del Ministero per l’Ambiente in direzione della mobilità sostenibile, per agevolare progetti innovativi e alternative all’auto nella mobilità urbana – ha dichiarato Anna Donati, responsabile mobilità Kyoto Club. “Significativo che i progetti dovranno rientrare nelle strategie delle città per la mobilità in bicicletta, la condivisione dei mezzi e lo sviluppo del ruolo dei mobility manager”.


"Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti - Stato dell’arte e prospettive": nuove proposte da ENEA.

fonte immagine:https://www.controradio.it/ponte-allindiano-nuove-soluzioni-viabilita-cercasi/

L’ENEA ha organizzato a Roma, presso la sua sede, il 14 febbraio 2019, a sei mesi esatti dal crollo del viadotto Polcevera (noto come ponte Morandi) a Genova, una Giornata di studio su “Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti. Stato dell’arte e prospettive” nel quale ha presentato alcune proposte di tecnologie innovative a costi ridotti per individuare rapidamente elementi di degrado su ponti e viadotti. Alcuni fra i massimi esperti del settore hanno preso parte all’evento a Roma, che si proponeva di individuare soluzioni per la salvaguardia e la manutenzione preventiva di queste infrastrutture strategiche.

ENEA, per il check-up di ponti e viadotti, propone il sistema dell’interferometria radar (una tecnica di telerilevamento attraverso la quale è possibile misurare simultaneamente gli spostamenti di numerosi punti di edifici, strutture o altri elementi antropici e naturali, con elevate frequenze di campionamento del dato, consentendo di eseguire contestualmente sia analisi statiche che dinamiche), basato su uno strumento simile a una macchina fotografica, in grado di misurare le vibrazioni di una campata, di una pila di un viadotto o di un ponte anche da remoto. L’interferometria radar fornisce la possibilità di effettuare misurazioni dinamiche praticamente su tutte le strutture e, in base ai rilievi ottenuti, definire una scala di priorità sia per gli approfondimenti sperimentali che per gli interventi da realizzare. I costi di misurazione sono notevolmente ridotti rispetto alle tecniche tradizionali e consentono ai tecnici di eseguire un lavoro di elaborazione e interpretazione dati di notevole precisione pur senza accedere alla struttura.

Per il rilievo continuo del comportamento dei ponti invece ENEA propone l'utilizzo di sensori a fibra ottica in grado di eseguire a costi accessibili un monitoraggio anche con un elevato numero di punti di rilevazione (l'utilizzo della fibra nei sensori nasce da alcune caratteristiche che possono essere vantaggiose per specifiche applicazioni: la fibra è molto piccola, non richiede alimentazione elettrica nel punto di acquisizione, più sensori possono trovare posto lungo la stessa fibra). Questo sistema può rappresentare il punto di partenza per un progetto/processo di prevenzione su ponti e viadotti che, in base ai risultati del monitoraggio continuo, favorisca una manutenzione preventiva in tempo reale.

I crolli di ponti e viadotti che si sono verificati negli ultimi anni suggeriscono che, come le persone, anche le strutture hanno bisogno di check-up programmati. Oggi siamo in grado di controllarle di continuo grazie a sistemi di monitoraggio avanzati che consentono di individuare danneggiamenti già nella loro fase iniziale. Le tecnologie offrono la possibilità di rimediare in tempo, prima che il degrado si aggravi e richieda interventi più pesanti e costosi.” spiega Paolo Clemente del laboratorio ENEA di “Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico”.

Nel corso degli ultimi trent'anni ENEA ha sviluppato differenti competenze nel monitoraggio statico e sismico dei ponti ,usufruendo sempre di strumentazioni innovative e all’avanguardia, come nel caso delle analisi effettuate sul Ponte all’Indiano di Firenze, sul viadotto di accesso a Civita di Bagnoregio (VT) e sulla passerella pedonale di Forchheim (Baviera). L’Agenzia è impegnata anche nell’adeguamento sismico di tali costruzioni, mediante tecnologie basate sull’utilizzo di sistemi di isolamento e dissipazione, particolarmente idonee nella salvaguardia di strutture esistenti.


AINOP : Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche.

fonte immagine:http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/ainop-opere-pubbliche/ainop-online-la-versione-beta-dellarchivio-informatico

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con un comunicato avvisa che online è disponibile la versione beta dell’ Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP), il database che censisce il patrimonio delle opere pubbliche di competenza degli Enti e delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle Regioni, delle autonomie locali (Province Autonome, Province, Città metropolitane, ecc.) e di tutti i Comuni presenti sull’intero territorio nazionale; raggiungibile al link http://ainop.mit.gov.it/ , la piattaforma viene messa a disposizione nella versione non definitiva, per valutarne l’utilizzo e le eventuali migliorie da apportare in fase conclusiva.

AINOP è stato istituito dal Decreto Emergenze/Genova, ed è strutturato principalmente 9 sezioni: ferrovie nazionali e regionali-metropolitane; viadotti e cavalcavia ferroviari; ponti, viadotti e cavalcavia stradali; ponti, gallerie ferroviarie e gallerie stradali strade; aeroporti; dighe e acquedotti; porti e infrastrutture portuali; edilizia pubblica. Dalla nota del Ministero si legge:"Realizzato mettendo a frutto l’interoperabilità e cooperazione applicativa delle varie amministrazioni, AINOP genera un codice della singola opera (IOP), che la contraddistingue e identifica in maniera univoca, riportandone le caratteristiche essenziali e distintive."

Attraverso la piattaforma online sarà possibile: identificare un’opera e la sua collocazione nel contesto territoriale; riunire tutti i dati e le informazioni presenti nei vari archivi pubblici sussidiari e concorrenti; ricevere informazioni che consentiranno il monitoraggio tecnico dell’opera, nell’ottica di prevenire criticità, anche attraverso sistemi intelligenti di alert sullo stato della infrastruttura; individuare i possibili flussi di lavoro per rendere efficiente la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione dell’opera, visualizzare dati, informazioni e documenti dell’opera, strutturati in una sorta di fascicolo virtuale.

Il Ministero spiega che l’obiettivo di AINOP è consentire un maggiore controllo delle opere pubbliche durante il loro intero ciclo di vita; controllo inteso sia in termini di monitoraggio sullo stato dell’infrastruttura fisica per la sicurezza dei cittadini e dei trasporti, sia in termini di definizione di un piano di azione in relazione alle priorità di intervento, favorendo la semplificazione, celerità, accuratezza delle attività e tempestività degli interventi manutentivi e, al contempo, l’efficientamento della spesa pubblica sia generare futuri ed utili servizi che possano nascere dall’iterazione delle varie banche dati al momento non relazionate tra loro. Ogni infrastruttura censita, quindi, risulta dotata di un "fascicolo dell’opera" che fornisce gli elementi per individuare le opere da mettere in sicurezza con interventi mirati, classificandole anche in base alle priorità di intervento. Nel massimo rispetto delle norme vigenti in tema di privacy e di security, verranno pubblicati, in trasparenza de in maniera progressiva di pari passo con l’aggiornamento di AINOP, dati caratterizzanti le opere pubbliche, in un'ottica di trasparenza delle attività di Governo.**