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In dirittura d'arrivo il saldo e stralcio dei debiti tributari e previdenziali dei contribuenti in difficoltà economica

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Il c.d. “saldo e stralcio delle cartelle” è senza dubbio una delle principali misure fiscali contenute nella legge n. 145/2018 (in G.U. n. 302 del 31 dicembre 2018). Di fatto, è l'ultimo tassello della c.d. pace fiscale 2019, e rappresenta una sorta di «super rottamazione» rivolta alle persone fisiche che abbiano un Isee fino a 20mila euro. Si tratta di un nuovo pezzo di un puzzle che si aggiunge ai numerosi interventi di pacificazione fiscale introdotti dal D.L. n.119/2018 e che consente lo stralcio di specifici carichi affidati all'agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017. Più nel dettaglio, la legge di bilancio 2019 ha introdotto, solo per le persone fisiche, che versano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica, il cosiddetto “saldo e stralcio” dei debiti fiscali e previdenziali, ossia una riduzione delle somme dovute nelle ipotesi di carichi tributari. L’adesione a quest’ultima sanatoria consente, infatti, l’abbattimento integrale delle sanzioni e degli interessi di mora e il versamento del capitale in misura ridotta e variabile a seconda della classe di Isee del debitore (il valore dell’imposta da versare può essere ridotto sino all’84%).
Il provvedimento riguarda i soli debiti intestati a persone fisiche, che versano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica, derivanti dall’omesso versamento: • di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività previste dall’articolo 36-bis del D.P.R. 600/1973 e dall’articolo 54-bis del D.P.R. 633/1972, a titolo di tributi e relativi interessi e sanzioni, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento (art. 1, comma 184 legge 30 dicembre 2018, n. 145); • dei contributi dovuti dagli iscritti alle casse previdenziali professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi dell’INPS, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento (art. 1, comma 185, legge 30 dicembre 2018, n. 145).

E’ necessario chiarire che il debito deve essere stato iscritto a ruolo e, pertanto, pur non essendo necessaria la notifica della relativa cartella, non è sufficiente il semplice avviso bonario recapitato al contribuente, poiché la fase qui regolata precede l’affidamento all’agente della riscossione.

Nel perimetro di quest’ultima sanatoria rientrano, dunque, le cartelle riguardanti i contributi non versati alle casse professionali o a quelle separate dei lavoratori autonomi, e quelle riguardanti non solo il semplice omesso versamento di Irpef e Iva, ma anche la correzione dei dati dichiarati. Ebbene, il richiamo specifico della norma alle attività di cui agli artt. 36-bis del D.P.R. 600/1973 e 54-bis del D.P.R. 633/1972 (entrambi definibili come “controlli automatizzati” nel primo caso, relativi ai dati reddituali e nel secondo, inerenti l’imposta sul valore aggiunto) consente di individuare prima facie lo spirito del legislatore che sembra aver voluto, appunto, destinare questo tipo di sanatoria alle sole persone fisiche che hanno regolarmente presentato la dichiarazione e che poi, per diversi motivi, non hanno provveduto al pagamento delle imposte e dei contributi. Il requisito implicito pare, quindi, essere quello della regolarità della presentazione della dichiarazione.


Bonus del 50% per le colonnine di ricarica elettrica: come usufruirne

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Le detrazioni fiscali riguarderanno le spese di acquisto e installazione di punti di ricarica per i veicoli elettrici

Le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici sono ormai obbligatorie per gli edifici nuovi o oggetto di ristrutturazione profonda, secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea 2014/94/UE che stabilisce che, dal 2019, ogni nuova casa costruita o ristrutturata in Europa dovrà avere almeno un punto di ricarica delle auto elettriche. In particolare, gli immobili soggetti all’obbligo di predisposizione dell’installazione di colonnine di ricarica auto elettriche sono gli edifici non residenziali di nuova costruzione di superficie superiore a 500 metri quadri; gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative, gli edifici già esistenti sottoposti a ristrutturazione edilizia di primo livello. Le infrastrutture elettriche predisposte dovranno permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie fissate nel regolamento stesso. Il provvedimento, inoltre, stabilisce di realizzare sul territorio un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico entro il 31 dicembre 2020. Secondo il D.lgs. 257/2016, in Italia dal 1° gennaio 2018 il titolo abilitativo per i nuovi edifici è vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli.

In linea con la direttiva sulla prestazione energetica vanno quindi le novità previste dalla legge di Bilancio 2019 che ha introdotto una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, inclusi i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW, per chi installa, dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, infrastrutture di ricarica elettriche, anche nei condomìni. Per ottenere l’agevolazione è necessario che le infrastrutture di ricarica siano dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico, quindi a servizio di singole abitazioni o in condomini. La detrazione viene ripartita in dieci quote di pari importo ed è calcolata su un ammontare massimo di 3.000 euro. Il DM 20 marzo 2019 dispone che, per fruire della detrazione, i contribuenti, sia soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche sia soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, devono effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale o con altri sistemi di pagamento equivalenti. Il pagamento con tali strumenti non è richiesto per i versamenti da effettuare, con modalità obbligate, in favore di pubbliche amministrazioni. Il contribuente è tenuto a conservare ed esibire, previa richiesta degli uffici finanziari, le fatture, le ricevute fiscali, la ricevuta del bonifico e altra idonea documentazione comprovante le spese effettivamente sostenute.


I vincitori del Klimahouse Trend, ideatori del cappotto smart e delle batterie domestiche

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Premio Absolute al “Geniale Cappotto Sismico” ideato dall’azienda ECOSISM

Ad aggiudicarsi il podio per il concorso Klimahouse Trend 2019, il premio promosso da Fiera Bolzano insieme al Politecnico di Milano, sono stati un impianto per l’accumulo energetico domestico, un sistema costruttivo prefabbricato e un cappotto in grado di unire le esigenze termiche a quelle di sicurezza sismica.

Il riconoscimento è stato assegnato in occasione dell’inaugurazione del Klimahouse 2019, l’evento di riferimento a livello nazionale per le tematiche del risparmio energetico in edilizia; tra le 53 candidature al vaglio della giuria sono state scelte le aziende che si sono maggiormente distinte per l’eccellenza dei propri progetti in tre categorie: Innovation, Timely e Widespread.

Il premio per la categoria Innovation è stato assegnato all’azienda ECOSISM , vincitrice assoluta di questa edizione, per il prodotto “Geniale Cappotto Sismico", un’innovativa soluzione tecnologica che consente sia la messa in sicurezza sismica che l’efficientamento energetico dell’edificio ottimizzandone i costi. È costituito da una lastra sottile in calcestruzzo armato gettato in opera all’interno di due strati di materiale isolante personalizzabile. La categoria Innovation è dedicata alle aziende caratterizzate da eccellenti capacità nella ricerca industriale e/o tecnologica, nonché nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti innovativi nel campo dell’edilizia sostenibile ed energeticamente efficiente.

Per la categoria Timely, rivolta alle aziende che dimostrano una spiccata attitudine a sviluppare prodotti e sistemi in grado di rispondere tempestivamente e concretamente ad esigenze estremamente attuali ed emergenti, il premio è stato assegnato all’azienda WOOD BETON per il prodotto “BE THREE” un innovativo sistema costruttivo a secco, in grado di realizzare strutture iperstatiche, vantaggiose dal punto di vista sismico. BE THREE, nello specifico, prevede l’uso di tamponamenti e solai in legno abbinati a telai in calcestruzzo armato ad alta resistenza, collegati con piastre in acciaio.

Il premio per la categoria Widespread è stato aggiudicato all’ azienda TESLA per il prodotto “POWERWALL 2”, una batteria ricaricabile che funziona in modo integrato con i pannelli solari per immagazzinare l’energia in eccesso generata durante il giorno. Il prodotto ha aperto un nuovo mercato ed è diventato un punto di riferimento del settore. La categoria è infatti dedicata alle aziende che hanno sviluppato e commercializzato prodotti e sistemi altamente competitivi, dimostrando la capacità di incontrare e soddisfare le necessità di ampie fasce di utenti, ottenendo una larga diffusione sul mercato.

Sono state, infine, assegnate due menzioni speciali alle aziende Sonnen per il prodotto “Sonnen Batterie hybrid 9.53” grazie alla sua capacità di abbinare un prodotto tecnologicamente avanzato con un innovativo modello di diffusione e business e a Knauf Insulation per il prodotto “NaturBoard” che è stato capace di ridurre al minimo gli impatti ambientali di processo, anticipando le future prescrizioni normative.


Ecobonus 2019: uno sguardo alle detrazioni fiscali per il risparmio energetico

Fonte foto:https:https://www.morabitoimmobiliare.it/file/ape-2018-vademecum-enea-morabito-immobiliaremilano-810x430.jpg

L’ecobonus 2019 è la detrazione Irpef o Ires riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori per il risparmio energetico su edifici esistenti. Il bonus viene erogato nella forma di riduzione delle imposte dovute, in 10 rate annuali di pari importo. La detrazione Irpef è stata confermata anche per i lavori avviati al 1° gennaio 2019 e la proroga della detrazione fiscale del 65% e del 50% è stata confermata con l’ok definitivo alla Legge di Bilancio. A fornire tutte le indicazioni sull’ecobonus è l’Agenzia delle Entrate con la guida all’applicazione del bonus del 50% o del 65% calcolato in base alla tipologia di lavoro effettuato. La detrazione per il risparmio energetico consente di beneficiare di uno sconto Irpef pari al 50% o al 65% della spesa sostenuta, in relazione alla tipologia di lavoro effettuato, percentuale che sale fino al 75% nel caso di lavori in condominio. Nello specifico, la detrazione per interventi sulle abitazioni riguarda tutti gli interventi e le spese sostenute ai fini di: miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre e infissi); installazione di pannelli solari; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale; interventi di domotica. Per richiedere l’ecobonus nel 2019 è necessario che la spesa per la quale si richiede la detrazione riguardi specifici interventi volti al risparmio energetico e, per effetto delle novità introdotte dalla scorsa Legge di Bilancio, l’importo del bonus riconosciuto non sarà più pari ad una detrazione del 65% per tutti i lavori, ma sarà differenziato in due diverse aliquote. Vediamo quali sono le spese per le quali l’ecobonus sarà al 50%, al 65%, al 70% e fino all’85% per i lavori in condominio.

Detrazione ecobonus del 50% per i seguenti interventi:

  •  interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
  •  schermature solari;
  •  caldaie a biomassa;
  •  caldaie a condensazione, che continuano ad essere ammesse purché abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013. Le caldaie a condensazione possono, tuttavia, accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.

Detrazione ecobonus 65% per i seguenti interventi :

  •  interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
  •  pompe di calore;
  •  sistemi di building automation;
  •  collettori solari per produzione di acqua calda;
  •  scaldacqua a pompa di calore;
  •  generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.

Detrazione ecobonus al 70% o 75% per i seguenti interventi:

  •  interventi di tipo condominiale. Attenzione: tale detrazione vale per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con il limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio a una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%. Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%. Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.

L’importo massimo di spesa ammessa all’ecobonus è pari a: 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica; 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio; 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ovvero installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia; 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università. Il MISE intende introdurre dei nuovi tetti di spesa per ogni singolo intervento, che si vanno ad aggiungere alle soglie previste per il complesso degli investimenti. Il decreto, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, andrà a riscrivere completamente le regole per beneficiare delle detrazioni fiscali per gli interventi messi in atto per la riqualificazione energetica degli edifici.


In arrivo le regole applicative del Fondo Nazionale per l’efficienza energetica

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Crippa: “Lo strumento mobiliterà 1,7 miliardi di euro di investimenti”

Il Fondo Nazionale Efficienza Energetica, istituito con il Decreto legislativo n.102 del 4 luglio 2014, è stato creato per favorire mediante finanziamenti gli interventi di risparmio energetico e mobilitare maggiori risorse private per l’efficientamento energetico di edifici, impianti e processi produttivi da parte di imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione. Attualmente le risorse del Fondo ammontano a trecentodieci milioni di euro per cui ora è arrivato il momento di definire le modalità operative.

Con tale scopo si è svolta ieri 16 gennaio 2019 nella Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), la presentazione della proposta di regole applicative del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, stilata dal MISE e da Invitalia e presentata nell’occasione da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia. Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa spiega: “Abbiamo avviato anche in questo caso un confronto con gli stakeholder che continuerà online, sulla base della proposta di regole operative messe a punto insieme ad Invitalia”.

Nel marzo 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 22 dicembre 2017 con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato le modalità di funzionamento del Fondo Nazionale di efficienza Energetica. Il Fondo sostiene gli interventi mediante la concessione di garanzie su singole operazioni di finanziamento e l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, in misura rispettivamente del 30% e del 70% sui 310 milioni sopracitati. L’obiettivo è quello di favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica attraverso: la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e il potenziamento di reti e impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche; la riqualificazione energetica degli edifici. Del totale delle risorse stanziate, un 9% è esclusivamente riservato a garanzie per interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, mentre un 14% è dedicato ai finanziamenti agevolati a favore delle Pubbliche Amministrazioni. Le agevolazioni concesse sono cumulabili, entro certo limiti, con altri incentivi, contributivi e finanziari. “Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della PA – ha dichiarato Crippa. “Grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede il mantenimento del Fondo per il periodo 2021-2030 con una previsione di incremento della dotazione finanziaria di 80 milioni di euro l’anno.