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Approvata in Senato la Legge di Bilancio 2020.

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Dopo l’approvazione in Senato, con voto di fiducia del 16 dicembre, la legge di Bilancio 2020, passa ora alla Camera (dove dovrebbe essere votata il 22-23 dicembre). L’approvazione definitiva, e la pubblicazione in Gazzetta, dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2019. Poche novità e tante conferme, la Legge di Bilancio per il 2020 ha confermato le detrazioni fiscali in scadenza a fine 2019 (ecobonus e bonus ristrutturazioni) e inserito nel nostro ordinamento il bonus facciate, il cui funzionamento sarà meglio definito nei prossimi mesi con i necessari provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate.

Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la Legge di Bilancio ha esteso fino al 31 dicembre 2020 la possibilità di beneficiare della detrazione del 50% delle spese sostenute con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità Immobiliare. L'agevolazione potrà continuare ad essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e dovrà essere suddivisa fra tutti i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi.

Viene riconfermato anche per il 2020 il bonus mobili che prevede un detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Per ottenere tale bonus sarà necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Confermato anche l'ecobonus che prevede una detrazione dal 50 all'85% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

La legge Crescita aveva introdotto lo sconto diretto per ecobonus e sismabonus: i contribuenti potevano così chiedere l’applicazione della detrazione direttamente in fattura e le imprese, in teoria, potevano recuperare l’importo in compensazione in 5 anni. Questo particolare tipo di “sconto” ha però sin da subito suscitato non pochi dubbi sia tra le imprese sia tra i professionisti perché di fatto avrebbe agevolato solo le grandi imprese. La Legge di Bilancio 2020 ha però quasi del tutto cancellato tale sconto: sarà ammesso solo per gli interventi per le parti comuni degli edifici condominiali, con importi pari o superiori a 200.000 euro.

Una novità anticipata sin dalla prima bozza della Legge di Bilancio è il bonus facciate che prevede per il 2020 una detrazione pari al 90% delle spese documentate relative agli interventi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Si tratta di un credito di imposta del 90%, valido per il 2020, sulle spese sostenute per il restauro ed il recupero delle facciate degli edifici esistenti. Tali edifici , però, devono essere ubicati nelle zone “A” o “B” del PUG/PRG, ossia nei centri storici oppure nelle zone parzialmente o totalmente edificate. L’agevolazione mira, quindi, alla riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale ed al decoro urbano, con effetti sicuramente positivi anche per il settore edile.

La cedolare secca resta al 10% sugli affitti a canone concordato.


Approvata la Legge di conversione del D.D.L. n. 123/2019: Decreto Sisma.

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Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e nessun'astensione, l'Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando, in via definitiva, il D.D.l. n. 1631 di conversione, con modificazioni, del Decreto-Legge 24 ottobre 2019, n. 123 recante:"Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici".

Il testo prevede lo slittamento al 31 dicembre 2020 per il ripristino degli immobili pubblici da destinare alle popolazioni dei territori interessati dagli eventi sismici verificatisi in Italia centrale dal 24 agosto 2016. Per quanto concerne gli interventi di immediata esecuzione (art. 8 del D.L. 189/2016), il Commissario potrà posticipare al 31 marzo 2020 la presentazione della documentazione necessaria per l’ottenimento dei contributi per i lavori eseguiti. Inoltre, le Regioni potranno adottare uno o più programmi straordinari di ricostruzione nei territori dei Comuni colpiti dal terremoto.

Vengono confermate le norme per la semplificazione e accelerazione della ricostruzione privata che prevedono il coinvolgimento dei professionisti. In particolare, dopo la definizione di un provvedimento che individui i limiti di importo per interventi di ripristino e ricostruzione degli immobili privati, gli Uffici speciali per la ricostruzione, sempre previa verifica della legittimazione del soggetto richiedente al momento della presentazione della domanda di contributo, adottano il provvedimento di concessione del contributo sulla base del progetto e della documentazione allegata alla domanda di contributo presentata dal professionista, che ne certifica la completezza e la regolarità amministrativa e tecnica, compresa la conformità edilizia e urbanistica, nonché sulla base dell’importo del contributo concedibile determinato dallo stesso professionista nei limiti del costo ammissibile. Se gli interventi necessitano dell’acquisizione di pareri ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali il professionista, nella domanda di contributo, chiede la convocazione della Conferenza regionale, convocata dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione, oltre che in esito alla predetta richiesta, anche al fine di acquisire, nel caso della mancata richiesta di convocazione di detta Conferenza da parte del professionista ai sensi del precedente periodo, i pareri ambientali e paesaggistici, ove occorrano per gli interventi riguardanti aree o beni tutelati ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio o i pareri degli enti competenti al fine del rilascio del permesso di costruire o del titolo unico.

Il decreto estende da tre a sei anni la durata dell’intervento del Fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese. Altro capitolo, l’allargamento ai Comuni del cratere della misura a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno “Resto al Sud”. In questo caso, ne possono beneficiare le realtà locali che presentano una percentuale superiore al 50% di edifici dichiarati inagibili con esito “E”. Altra importante novità: per quanto concerne l’esecuzione dei lavori per danni lievi, possono essere ammesse varianti fino al 30% del contributo concesso.

Nasce un nuovo piano di ricostruzione, redatto dalla Regione Campania, per la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma di Ischia del 21 agosto 2017, nonché la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori colpiti.

Il decreto proroga al 2021 la sospensione degli oneri relativi al pagamento delle rate dei mutui, da corrispondere nel 2020, concessi dalla Cassa depositi e prestiti Spa e trasferiti al Ministero dell’Economia e delle finanze agli enti locali colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 in Emilia. Prorogata anche l’esenzione IMU fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati interessati e comunque non oltre il 31 dicembre 2020. La sospensione dei mutui dei privati su immobili inagibili slitta al 31 dicembre 2020. La decisione coinvolge anche i soggetti residenti nei comuni interessati dagli eventi alluvionali del 17 e 19 gennaio 2014, dagli eccezionali eventi atmosferici del 30 gennaio e del 18 febbraio 2014.


ENEA : nuovi materiali edili ecosostenibili.

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Lo studio di nuovi materiali ecosostenibili è da sempre una sfida aperta nel campo dell'edilizia, ogni giorno ci si ingegna e si studiano nuovi prodotti per la produzione di materiali innovativi e che allo stesso tempo risultino confortevoli, garantendo, comunque, alte prestazioni in termini di caratteriste meccaniche. L'ecocompatibilità dei materiali si valuta attraverso diversi parametri e tra questi c'è il processo di produzione. Esso tende a favorire lavorazioni più semplici che richiedono minore uso di acqua e di energia, elevata capacità di recupero e riciclo in seguito alla dismissione dei materiali e capacità di isolamento degli ambienti contribuendo ad una minore emissione di sostanze nocive.

Trasformare i rifiuti in prodotti con un valore più alto del materiale originale: questo il concetto alla base dell’upcycling, versione potenziata delle moderne pratiche di riciclo. Due nuovi progetti, del valore complessivo di oltre 1,1 milioni di euro, vedono ENEA collaborare con l’Università della Calabria e due aziende calabresi per la realizzazione di nuovi prodotti ecosostenibili per l’edilizia, come: piastrelle, intonaci e malte; ricavati da pneumatici fuori utilizzo e cavi elettrici dismessi.

Il progetto PFU PREDECORE (PRemiscelati per l’EDilizia ECOcompatibili e a Risparmio Energetico), coordinato dalla società Gatim srl, punta a realizzare intonaci, malte e colle con premiscelati a base di PFU, in sostituzione di un materiale aggregante tradizionale come la sabbia. Sono previste attività di vario tipo, che coinvolgono la caratterizzazione fisica, chimica e meccanica dei prodotti, la valutazione di durabilità e le proprietà isolanti, inoltre ci sarà l'allestimento di un impianto pilota su scala semi-industriale.

Maria Bruna Alba, responsabile ENEA del progetto, spiega che oltre a realizzare nuovi prodotti sostenibili ed efficienti, questo progetto si caratterizza per la possibilità di aumentare il valore economico del materiale PFU e dunque la sua domanda, con interessanti possibilità per l’intera filiera del recupero/trattamento. L’Enea è responsabile delle attività sperimentali relative alla definizione della conducibilità termica e dell’isolamento acustico necessarie per verificare le proprietà isolanti dei vari prodotti. “Le caratteristiche termoacustiche dei manufatti realizzati con PFU sono risultate ampiamente soddisfacenti. Per quanto riguarda la capacità di isolamento termico, i campioni analizzati sono risultati di pari caratteristiche rispetto ad analoghi intonaci e malte isolanti presenti sul mercato. Dal punto di vista dell’isolamento acustico, invece, i manufatti realizzati con PFU si sono dimostrati più performanti, migliorando l’abbattimento acustico del 9%”, spiega Maria Bruna Alba.

Il secondo progetto, denominato PVC UpCycling, coordinato da R.ED.EL. srl, prevede di realizzare prodotti edili a basso impatto ambientale utilizzando PVC recuperato da cavi elettrici dismessi. Tre i principali ambiti: i rivestimenti per pavimentazioni esterne (piastrelle in PVC su massetto esistente), i piazzali carrabili (massetto armato con malta miscelata con granuli di PVC) e green parking (blocchi a spessore in PVC riciclato e giunti strutturali in PLA stampati in 3D). L’ENEA ha sviluppato malte cementizie contenenti PVC riciclato studiandone gli aspetti meccanici, termici e di assorbimento dell’acqua. Inoltre ha realizzato prototipi in PVC e resina poliuretanica per il settore edilizio, conducendo test di durabilità, resistenza e tenuta del colore rispetto alla radiazione solare. “In questo progetto mettiamo in campo le linee programmatiche prioritarie di ENEA, quali la valorizzazione, gestione e salvaguardia dell’ambiente, il recupero e riutilizzo di materiali in processi ecosostenibili e l’efficienza energetica, supportando aziende come R.ED.EL. che si prefiggono il triplice obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema produttivo, ampliare il proprio mercato con nuovi prodotti e potenziare la propria competitività sul lungo periodo”, commenta il ricercatore ENEA Corradino Sposato.


Legge di Bilancio 2020: le principali novità in edilizia

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Prorogate le detrazioni fiscali e tra queste un’ interessante novità che riguarda le ristrutturazioni: il “bonus facciate”

Il Consiglio dei Ministri, dopo la riunione del 15 ottobre 2019, ha approvato i disegni di legge riguardanti le “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili (decreto fiscale)" e il "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020 – 2022 (legge di Bilancio 2020) ".

La manovra contiene importanti provvedimenti che consentono di avviare le politiche anticipate con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza; sono in arrivo novità per le imprese e le famiglie, che verranno sostenute da incentivi che permetteranno di riqualificare i centri urbani. Per quanto riguarda la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici, vengono prorogati Ecobonus, bonus ristrutturazioni e bonus mobili. In particolare vengono riconfermate le detrazioni per riqualificazione energetica, impianti di micro-cogenerazione, ristrutturazioni edilizie e acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione della propria abitazione.

Per il 2020 è inoltre previsto un ulteriore incentivo, un nuovo beneficio fiscale introdotto nella legge di Bilancio dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, al fine di promuovere gli interventi di restauro e recupero delle facciate di case, palazzi e condomìni. Il cosiddetto “Bonus facciate” prevede un credito fiscale del 90 % per ristrutturazioni che riguardano la facciata della propria casa (villette, monofamiliari, bifamiliari) o del condominio, sia che si trovi in centro storico sia in periferia, metropoli o piccoli comuni. L’agevolazione mira, quindi, alla riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale ed al decoro urbano, con effetti sicuramente positivi anche per il settore edile. Infatti, come scrive il Ministro Franceschini: "Nella legge di bilancio una norma coraggiosa che renderà più belle le città italiane. Con il Bonus Facciate un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o in periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni." L’idea di una detrazione fiscale per i lavori di rifacimento delle facciate non è inedita: nel 2015 lo stesso Franceschini, anche allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, proponeva un ‘superbonus’ superiore al 60% per il restauro delle facciate, per migliorare le città e le periferie e dare lavoro alle imprese. Franceschini si ispirava e si ispira ad una famosa legge francese degli anni ’60 voluta da Andrè Malraux, ministro della cultura con Charles De Gaulle dal 1959 al 1969, “che ha cambiato l’immagine di molte città della Francia”.

I fondi previsti per il piano casa sono di circa 1 miliardo di euro e saranno destinati agli interventi sul patrimonio edilizio esistente, dalla manutenzione straordinaria alla prevenzione sismica. In tal senso, i già conosciuti “Sismabonus” e “Ecobonus” del 2018 e 2019 potranno essere cumulati al futuro “bonus facciate”.


Novità sulla cessione del credito nel Bonus Ristrutturazioni

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Dall’Agenzia delle Entrate l’aggiornamento alla guida sulla cessione ai fornitori per interventi di riqualificazione energetica

Con l’entrata in vigore della Legge di conversione del cosiddetto “Decreto Crescita” (D.lgs. 34 del 2019), vengono modificate le modalità di cessione del credito del Bonus Ristrutturazioni. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” introducendo le novità previste a partire dal 30 giugno 2019.
Per quanto riguarda la cessione del Bonus, la legge di conversione ha introdotto novità piuttosto rilevanti rispetto al passato. In particolare, i contribuenti che beneficiano della detrazione spettante per gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici possono scegliere di cedere il corrispondente credito in favore del fornitore dei beni e servizi necessari alla loro realizzazione, ottenendo così un sostanzioso sconto sul totale dei lavori. A sua volta, il fornitore ha facoltà di cedere il credito d’imposta ricevuto ai suoi fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Non è prevista, in ogni caso, la cessione a istituti di credito e a intermediari finanziari.

Le modalità di erogazione del bonus, come noto, prevedono una detrazione Irpef del 50% dei costi sostenuti per i lavori (comprensivi dell’acquisto dei materiali, della progettazione dell’intervento e della posa in opera), fino al 31 dicembre 2019. L’agevolazione fiscale è da dividere in 10 rate annuali di pari importo. Salvo che non intervenga una nuova proroga, dal 1° gennaio 2020 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.

Se il committente optasse per la cessione del cedito, sarebbe la ditta appaltatrice a godere dello sgravio fiscale con le stesse modalità del privato. Quest’ultimo, come previsto dal Decreto Crescita e dalla legge di conversione, otterrebbe quindi uno sconto immediato del 50% delle spese preventivate e fatturate dalla ditta o dal fornitore di materiali o servizi. I pagamenti dovranno avvenire, come sempre, con bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Sono detraibili le spese sostenute per lavori di: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.

Oltre alle spese per i lavori, sono incentivate anche quelle per la progettazione, l’acquisto dei materiali, la gestione delle pratiche, le perizie e gli oneri di urbanizzazione.

Tra i diversi adempimenti, dal 2018 è stato introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici. Questa nuova comunicazione è necessaria per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi di recupero edilizio.

L’Agenzia delle Entrate, però, ha chiarito che la mancata o tardiva trasmissione della comunicazione all’Enea non implica la perdita del diritto alle detrazioni.