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Bonus idrico: 1000 euro per sostituire sanitari e rubinetti

fonte immagine:https://qds.it/acqua-del-rubinetto-per-il-77-percento-italiani/

Un bonus di 1.000 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2021 per la sostituzione di sanitari con nuovi apparecchi a scarico ridotto e per la sostituzione di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari. È il nuovo ‘Bonus idrico’ istituito da un emendamento alla Legge di Bilancio 2021, approvato dalla Commissione di Bilancio della Camera dei deputati. Questo nuovo bonus, inserito nell’articolo 12-bis, introdurrà un incentivo fiscale per il risparmio idrico durante le riqualificazioni edilizie.

La norma prevede la possibilità per i contribuenti persone fisiche di usufruire di 1000 euro per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica e rubinetteria con apparecchi nuovi.

Il Bonus idrico sarà finanziato dal nuovo “Fondo per il risparmio di risorse idriche” da 20 milioni di euro per l’anno 2021, che costituisce il limite di spesa per la misura. In questo modo, la detrazione in questione, non costituirà reddito imponibile del beneficiario e non sarà rilevante ai fini ISEE.

In fine, modalità e dei termini per l’erogazione e l’ottenimento della detrazione saranno delineati con un apposito decreto del Ministro dell’ambiente che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.

All’interno della detrazione saranno ammessi:

  • fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico non superiore a 6 litri; sono compresi anche i relativi sistemi di scarico;
  • fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata non superiore a 6 litri al minuto;
  • soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto;
  • rientrano nel massimale di spesa anche le opere idrauliche e murarie collegate e gli oneri di smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti.

In ogni caso, sarà possibile beneficiare della detrazione facendo richiesta entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

Si tratta di un risultato importante per il settore della rubinetteria sanitaria italiana, che mette in evidenza la capacità delle nostre aziende di unire ricerca nel design dei prodotti a tecnologie efficienti, in grado di fare la differenza anche dal punto di vista dell'impatto ambientale.”afferma Maurizio Bellosta, Vicepresidente AVR (Anima Confindustria) / Capogruppo Rubinetteria.

Qualora si sostituissero i 28,4 milioni di vasi “ante 1990” con nuovi apparecchi, aventi scarico massimo pari a 6 litri, si avrebbe un risparmio strutturale di acqua pari a 414 milioni di metri cubi all’anno, un risparmio di 665 milioni di euro per le famiglie italiane ed una riduzione di 2,9 milioni di tonnellate di CO2 per minore uso di energia elettrica necessaria per l’approvvigionamento e la distribuzione.


Apre Green Pea a Torino: architettura simbolo dedicata al tema del Rispetto

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Architettura sostenibile firmata da ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti

Il primo Green Retail Park al mondo è stato inaugurato nei giorni scorsi a Torino al Lingotto, affianco al primo Eataly aperto nel 2007. 15.000 mq dedicati a prodotti sostenibili e rispettosi della natura racchiusi in un edificio altamente sostenibile, manifesto delle nuove tecnologie e materiali rispettosi della Terra. L’architettura stessa, infatti, diventa simbolo dell’idea di rispetto dell’ambiente e armonia con la natura. Commissionato da Eataly Real Estate, Green Pea è l’ultimo tassello della riqualificazione dell’area ex-industriale Carpano Lingotto, un progetto cardine del processo di rigenerazione che interessa l’area sud di Torino. Il progetto, curato da ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti (Ambrosini, Gatti, Grometto), già progettisti del primo Eataly, utilizza una trama di materiali naturali, la luce e il verde per creare un edificio resiliente ed eco-sostenibile in ogni suo dettaglio.

Il volume organico è scandito da un graticcio ligneo esterno dal pattern irregolare, che rappresenta il marchio di fabbrica dell’opera. Esso garantisce unità al volume e, al contempo, ne stempera in parte l’impatto massivo e sfaccettato. All’interno, la seconda pelle dell’involucro vero e proprio gioca su un sistema di bucature che svuota progressivamente lo spigolo principale, tra i fronti sud e ovest. Così, mentre sul lato nord, completamente cieco, si addossano i vani tecnici, qui, in corrispondenza dell’angolo, la cortina, completamente vetrata, marca l’ingresso principale, diversamente impercettibile, trasformandolo di sera in una lanterna. L’atrio, a tutt’altezza, è caratterizzato dai ballatoi e rampe di scale mobili, sviluppati su cinque piani per un totale di 25 m di altezza. L’orientamento Nord-Sud e la forma svasata dell’ultimo piano sono studiati per adattarsi alle condizioni climatiche ed ambientali e garantire la migliore distribuzione dell’irraggiamento solare. L’involucro esterno, composto da un guscio di lamelle frangisole in legno sostenute da una nervatura in acciaio, forma un "treillage" tecnico che fa da filtro tra interno ed esterno e permette all’edificio di respirare, di aprirsi alla città e di proteggersi dal sole. Le lamelle, termo-trattate per l’uso esterno e irrigidite da un’anima metallica, sono state realizzate con legno di abete recuperato dalle foreste della trentina Val di Fiemme e del Bellunese, distrutte dalla tempesta dell’ottobre 2018 e dalle quali tradizionalmente si ricavava il legno per le tavole armoniche degli strumenti. Il guscio interno invece, costituito da un tamponamento di pannelli sandwich in legno massello KVH, coibentati in fibra di legno e rivestiti in lamiera metallica, è sezionato dai grandi tagli delle superfici vetrate che inondano di luce naturale gli spazi interni.

La struttura portante, è in acciaio, materiale riciclabile al 100%, ed è interamente montata a secco tramite bullonature, in modo da essere smontabile e rimovibile facilmente consentendone nel lungo periodo l’allungamento del ciclo di vita: una maglia di travi principali (HEA1000) e secondarie (IPE400) appoggiata su pilastri tubolari, definisce un sistema leggero, ma al tempo stesso ad alta resistenza in cui gli appoggi puntuali delle componenti orizzontali sono ridotti al minimo per consentire maggiore libertà nella concezione e gestione degli spazi. La struttura è stata montata attraverso una cantierizzazione per settori verticali, da terra all’ultimo livello, ottimizzando i tempi di costruzione. Il verde, che si inserisce nella trama della facciata in legno, diventa vero e proprio materiale costitutivo dell’architettura,, sviluppandosi in un sistema di terrazze in cui sono piantumate piante ad alto fusto in grandi vasche, fino alla copertura, dove vi è il grande tetto giardino attrezzato, caratterizzato da una serra bioclimatica. All’interno: vernici antibatteriche, brani di pavimento piezoelettrico (kinetic floor), che consentono il recupero dell’energia cinetica generata dal passaggio degli utenti e uno spazio didattico e di sensibilizzazione intorno ai temi della riduzione dei consumi e della produzione di energia pulita.

Dal punto di vista impiantistico Green Pea utilizza diverse modalità di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili: pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici, pannelli solari, mini pale eoliche, smart flowers. Gli impianti sono intenzionalmente lasciati a vista anche per richiamare le origini industriali del sito. L’insieme di queste strategie ambientali attive e passive, rivolte al raggiungimento della massima efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2 ha consentito di ottenere un punteggio del Protocollo Itaca di 3.5.realizzando un edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building) in classe A3.


Superbonus 110%, quando spetta per gli interventi di demolizione e ricostruzione?

fonte immagine:https://www.teknoring.com/news/sentenze/demolizioni-e-ricostruzioni-di-ruderi-scia-o-permesso-di-costruire/

Gli interventi che danno diritto al Superbonus 110% possono essere realizzati anche attraverso lavori di demolizione e ricostruzione. Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate, che con la risposta 455/2020 ha ripercorso gli ultimi aggiornamenti normativi in materia di detrazioni fiscali e interventi edilizi; tali lavori devono qualificarsi come ristrutturazione edilizia ai sensi del Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001).

Con la risposta all’istanza di interpello n. 455 del 7 ottobre scorso, l’Agenzia ha affrontato proprio il tema dell’accesso al Superbonus per le spese di demolizione e ricostruzione di un edificio. Il caso è quello di un contribuente che ha comprato a febbraio di quest’anno un edificio unifamiliare costruito negli anni ‘50, situato in zona 2 rischio sismico e con classe energetica F. L’intenzione è quella di demolire e ricostruire l’edificio, che avrà una diversa sagoma rispetto al precedente, con una volumetria leggermente diminuita, un indice di prestazione energetica di classe A o superiore e una classe di rischio sismico di classe A o superiore. Chiede quindi all’Agenzia delle Entrate quali siano le agevolazioni applicabili.

Nell’istanza la soluzione interpretativa che prospetta è quella di poter agevolare l’operazione di demolizione e ricostruzione con la detrazione del 110% per Sismabonus e incentivi per efficientamento energetico, beneficiando al contempo della detrazione del 50% per ristrutturazione edilizia prevista dall’articolo 16 bis del Tuir.

L’Agenzia conferma innanzitutto la possibilità di applicare le diverse agevolazioni edilizie nel caso in cui l’intervento di demolizione e ricostruzione si configuri come una ristrutturazione edilizia di cui alla lettera d) del primo comma dell’articolo 3 del d.p.r. 380/2001, precisando, ovviamente, che la qualificazione delle opere edilizie spetta al Comune o ad altro ente territoriale in qualità di organo competente in tema di classificazioni urbanistiche.

Se queste condizioni sono rispettate, il contribuente potrà innanzitutto godere del Sismabonus maggiorato al 110%, essendo l’immobile in zona 2 rischio sismico, con un’agevolazione potenziale di 96.000 euro.

Spetterà altresì la detrazione del 110% per quanto riguarda gli interventi di efficientamento energetico di cui al primo comma dell’articolo 119, e quindi di:

  • isolamento termico, con una detrazione massima di 60 mila euro;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali, con una detrazione massima di 30 mila euro, poiché comunque viene garantito il miglioramento di due classi energetiche richiesto dalla norma.

Gli interventi trainanti potranno poi determinare l’ulteriore incremento dell’agevolazione per gli interventi trainati: non soltanto impianti solari fotovoltaici e colonnine ricarica di veicoli elettrici, ma anche per gli interventi che ricadono nell’Ecobonus di cui all’articolo 14 del D.L. 63/2013 (sebbene con il ridimensionamento derivante dalla previsione contenuta nel Decreto Requisiti).

Per quanto riguarda invece la detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia prevista a regime dall’articolo 16 bis del Tuir, l’Agenzia delle Entrate precisa come nel caso in cui vengano eseguiti sullo stesso immobile sia interventi di recupero del patrimonio edilizio che interventi antisismici, il limite massimo di spesa ammesso alla detrazione è pari a 96 mila euro.

La definizione di ristrutturazione edilizia è stata recentemente modificata dal DL Semplificazioni (Legge 120/2020). Oggi la ristrutturazione edilizia comprende “gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica, per l'applicazione della normativa sull'accessibilità, per l'istallazione di impianti tecnologici e per l'efficientamento energetico. L'intervento può prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana”.


Superbonus 110%, online il sito Enea per l’invio delle asseverazioni.

fonte immagine:https://elettricomagazine.it/attualita-news/superbonus-110-su-ristrutturazioni-green-e-antisismiche/

Dal 5 ottobre 2020, sono pienamente operativi tutti i decreti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico concernenti Superbonus e Sismabonus al 110%; le misure hanno l'obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e di consolidamento antisismico, nonchè l'installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. All’interno dei provvedimenti vengono delineati sia i requisiti tecnici che le modalità e i formulari per la trasmissione delle asseverazioni, al fine di poter usufruire dei benefici.

Dal 27 ottobre 2020, invece, è possibile compilare e protocollare sul sito ENEA detrazionifiscali.enea.it anche le asseverazioni e i documenti previsti dalla normativa sul Superbonus 110% (art. 119 legge n. 77/2020 e dal Decreto Asseverazioni del 6 agosto 2020). Da questa stessa data decorrono i 90 giorni entro i quali occorre caricare i documenti sui lavori conclusi prima del 27 ottobre. C’è tempo fino al 16 marzo 2021 per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’eventuale cessione del credito relativa ai lavori Superbonus 110% per le spese sostenute nel 2020, al fine di consentire alle imprese che lo avranno acquisito di caricarlo sul loro cassetto fiscale.

La pratica deve essere obbligatoriamente compilata online, dopo essersi registrati sul sito e relativamente all’anno in cui sono terminati i lavori. Si accede poi alla specifica tipologia di intervento realizzato. La documentazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla data di fine lavori, sempre online tramite il sito Enea, quindi va stampata, firmata e conservata per un eventuale controllo da parte delle autorità competenti.

Il Caf, i centri di assistenza fiscale, o il commercialista possono richiedere copia della pratica inviata e dei documenti conservati per procedere alla richiesta di detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, per questo devono avere una copia del codice Cpid (Codice Personale Identificativo) che viene inviato all’utente tramite posta elettronica dall’Enea, una volta ricevuta la documentazione.

Enea, inoltre, ha reso disponibile a cittadini e professionisti anche un servizio di consulenza tecnica e procedurale a cura di un apposito gruppo di lavoro, che si occupa anche dei meccanismi di sostegno e degli aspetti normativi e regolatori. Attraverso questo servizio è possibile richiedere informazioni sulle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica sugli edifici (Ecobonus e Superbonus) e su problematiche legate all’invio all’Enea della comunicazione obbligatoria per gli interventi che accedono alle detrazioni fiscali del 50%, per le ristrutturazioni edilizie (Bonus Casa) che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili. Vi si accede tramite il link “aiuto online” all’interno e risponde a quelle domande che non hanno risposta nella sezione Faq del sito. Mentre, per quesiti di natura strettamente fiscale, occorre rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, con una richiesta speficica di pronuncia.

Per accedere alle detrazioni fiscali per ECOBONUS, BONUS FACCIATE E BONUS CASA è necessario inviare all’ENEA i seguenti dati sugli interventi effettuati:

  • i dati relativi alle riqualificazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente (incentivi del 50%, 65%, 70%, 75%, 80% , 85%) e i dati per il “bonus facciate” (incentivi del 90%) devono essere inseriti cliccando sulla sezione ECOBONUS;
  • i dati per gli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili che usufruiscono del bonus casa, ovvero delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie devono essere inseriti cliccando sulla sezione BONUS CASA.

Finestre smart: l'infisso "liquido" che fa risparmiare energia

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La Nanyang Technological University ha sviluppato un pannello trasparente in grado di intrappolare il calore durante il giorno per rilasciarlo la notte

Nonostante sia ancora un progetto di ricerca, i risultati appaiono assai promettenti nel partecipare attivamente alla riduzione dei consumi energetici degli edifici: si tratta delle “finestre liquide”, una soluzione testata prima dall’Università di Loughborough, nel Regno Unito e oggi dalla Nanyang Technological University di Singapore. I due progetti di ricerca, partono da un punto in comune: l'utilizzo di doppi vetri e la sostituzione del gas normalmente presente nel vetro camera con un liquido in grado di bloccare l'ingresso dei raggi solari e intrappolare il calore termico.

A differenza della ricerca condotta dall'Università britannica, dove l'intercapedine era riempita semplicemente d’acqua, il progetto singaporiano prevede una soluzione contenente una miscela di micro-idrogel brevettata a base di acqua e stabilizzante, per ottenere una sostanza che diventa opaca quando esposta al calore, bloccando la luce solare e impedendo il riscaldamento eccessivo dell'ambiente interno Durante il giorno, quando la luce solare passa attraverso la finestra, il fluido assorbe e immagazzina l’energia termica. Ciò impedisce alla stanza di riscaldarsi, riducendo la necessità di far funzionare l’aria condizionata. Quando il liquido si riscalda, l’idrogel al suo interno passa da uno stato trasparente a uno opaco, riducendo anche la quantità di luce in entrata. Di notte, invece, il gel si raffredda e ridiventa limpido, rilasciando l’energia termica immagazzinata.

"Il nostro pannello - commenta Long Yi della NTU - è anche circa il 30 percento più efficiente dal punto di vista energetico rispetto al vetro a bassa emissività disponibile in commercio, pur essendo economicamente meno dispendioso in fase di produzione". Il progetto di ricerca, è descritto in un articolo sulla rivista Joule,ed è in grado di ridurre potenzialmente fino al 45 percento del consumo di energia rispetto ai normali infissi in vetro.

"Le finestre rappresentano un componente chiave nella progettazione di un edificio - spiega l'esperto - ma sono anche una delle zone meno efficienti dal punto di vista energetico. A causa della facilità con cui il calore può trasferirsi attraverso il vetro, gli infissi hanno un impatto significativo sui costi di riscaldamento e raffreddamento di un edificio".

"Un idrogel a base di liquido ci permette di semplificare il processo di fabbricazione per versare la miscela tra due pannelli di vetro e questo conferisce alla finestra vantaggi sull'uniformità, per cui è possibile variare in forma e dimensione". Per questo gli autori ritengono che l'innovazione potrebbe essere implementata negli edifici per uffici, dove è necessario l'utilizzo durante il giorno. Per verificare gli effetti teorici, i ricercatori hanno condotto test in ambienti mediamente caldi, a Singapore e Guangzhou, e con temperature più fredde, a Pechino.

Le simulazioni sono state condotte utilizzando un modello di edificio effettivo hanno mostrato che la finestra liquida consente le migliori prestazioni in termini di risparmio energetico, ma anche acustico. "Test di insonorizzazione hanno anche suggerito che la finestra riduce il rumore con un'efficacia aumentata del 15 percento rispetto agli infissi in doppio vetro - commenta Wang Shancheng, collega e coautore di Yi - che sono molto simili alla nostra soluzione, dove però lo strato d'aria tra i due pannelli è sostituito da idrogel".