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MVRDV Idea Factory : Recupero creativo di un edificio industriale a Shenzhen

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Nell'area di Shenzhen, in Cina, lo studio d'architettura MVRDV ha recuperato un edificio industriale in disuso trasformandolo in una "fabbrica creativa". L'edificio ospita gli uffici dell'Urban Research Institute of China Vanke e altri in affitto. La sua copertura è una grande terrazza verde e diventa un giardino pubblico che offre diversi servizi e attività.

Si tratta del recupero di un ex edificio industriale di Nantou, centro urbano appartenente alla conurbazione di Shenzhen,che dal suo passato di città storica è oggi diventata un villaggio urbano caratterizzato dalla presenza di alti grattacieli. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l'Urban Research Institute of China Vanke, vaLue Design e lo Shenzhen Bowan Architecture Design Institute.

Al posto della demolizione e successiva ricostruzione, gli architetti hanno offerto una trasformazione: un riuso che migliora e riutilizza la struttura esistente con minori emissioni di carbonio rispetto a una nuova costruzione. Una scelta chiave che permette di conservare parte della storia dei luoghi, rafforzando il più ampio programma di sostenibilità condotto da Vanke per Nantou. Il progetto s’inserisce in un piano strategico che vuole rendere questo centro urbano un distretto per la creatività e la cultura. Il villaggio è oggetto di una serie di ristrutturazioni in cui sono coinvolti diversi studi di architettura di fama internazionale, lo scopo è trasformarlo in un centro promotore di cultura e creatività per Shenzhen.

A dimostrazione delle possibilità del riuso di edifici considerati ormai alla fine della loro vita utile, l'architetto Winy Maas di MVRDV ha raccontato che per Idea Factory il primo passo è stato rinforzare la struttura esistente per poter aggiungere un piano ulteriore, al fine di massimizzare la superficie disponibile intensificando l'uso dell'edificio. L’edificio di partenza è un semplice parallelepipedo sorretto da una regolare struttura portante in cemento armato, che diventa perno della trasformazione. Si eleva per sei livelli fuori terra con i fronti caratterizzati dalla ritmica successione di file di aperture finestrate. È chiuso superiormente da una copertura piana. L’architettura rifunzionalizza l’edificio senza snaturarlo. Il progetto scava l’interno del volume mantenendo e rinforzando solai, travi e pilastri. Ricostruendo le nuove facciate arretrate, rispetto al limite dello scheletro strutturale, si è creato per ogni piano un percorso di logge aperte che avvolgono l'edificio e offrono ambienti creativi dinamici da usare per il relax e gli incontri casuali.

Il completo svuotamento dell’interno consente di forare l’edificio dal piano terra fino alla copertura, dando vita ad una nuova scala, focus della struttura. L'ingresso alla scala è racchiuso in una struttura rivestita in legno che sporge dal filo della costruzione e si protende verso una piccola piazza pubblica. Al suo interno, è rivestita di specchi con insegne luminose al neon che evocano la prima fase di urbanizzazione di Shenzhen. Il percorso si sviluppa attraverso l'edificio e riemerge sulla facciata opposta a quella di ingresso con un belvedere. Si tratta di un'area di sosta che sporge dal filo della costruzione al quarto piano e offre viste panoramiche sul contesto urbano circostante. Il percorso riprende all'interno dell'edificio per arrivare al giardino sul tetto, dove ai visitatori si presenta un grande labirinto di attività che incoraggia l'interazione e l'inclusione.

La schematica regolarità dell’edificio, riflessa nelle sue piante e nei suoi prospetti, diventa la matrice per la trasformazione, verde, della sua copertura piana.


Pronto il nuovo modello per comunicare le opzioni di cessione o sconto in fattura dei bonus edilizi.

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L’Agenzia delle Entrate ha divulgato le nuove regole, previste dal dl n. 4/2022 (Sostegni-ter) che limitano la cessione del credito per i bonus edilizi. Il Provvedimento recante “Disposizioni di attuazione degli articoli 119 e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, per l’esercizio delle opzioni relative alle detrazioni spettanti per gli interventi di ristrutturazione edilizia, recupero o restauro della facciata degli edifici, riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici”, ha lo scopo di adeguare il meccanismo di cessione del credito alle ultime disposizioni restrittive previste dal decreto Sostegni-ter.

L’articolo 28 di tale decreto, infatti, ha eliminato la possibilità di effettuare le cessioni del credito successive alla prima per il Superbonus e gli altri bonus cedibili. In base alle nuove indicazioni, a partire dal 27 gennaio 2022, è possibile effettuare una sola cessione, senza possibilità di ulteriori cessioni “a catena”; ciò significa che il cessionario del credito non può cederlo a sua volta.

Il provvedimento approva il nuovo modello per la comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate, nonché le relative istruzioni e specifiche tecniche, che tengono conto delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021) e del decreto Sostegni ter (dl n. 4/2022), in relazione agli interventi per i quali sono esercitabili le opzioni e all’obbligo di apporre il visto di conformità alla comunicazione. Il modello aggiornato sostituisce il precedente (con provvedimento dell’8 agosto 2020) ed i contribuenti lo potranno utilizzare a partire dal 4 febbraio 2022 per comunicare le opzioni di cessione o sconto in fattura relative ai bonus edilizi.

A partire dal 4 febbraio 2022, una volta esaurite le operazioni di aggiornamento del software, il nuovo modello potrà essere utilizzato per gli interventi di importo complessivo non superiore a 10mila euro e per i lavori in edilizia libera, senza necessità del visto di conformità. Inoltre l’Agenzia rende noto che ci sono 10 giorni in più per trasmettere la comunicazione di cessione per i crediti interessati dalla disciplina transitoria prevista dal decreto Sostegni-ter. Non più entro il 6 febbraio, dunque, ma fino al 16 dello stesso mese.

È previsto, tuttavia, un periodo transitorio, per il quale i crediti che – alla data del 7 febbraio 2022 – sono stati già oggetto di sconto in fattura o cessione del credito, possono essere oggetto di una ulteriore e sola cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. Tutto ciò a patto che, prima del 7 febbraio 2022, sia stata trasmessa la comunicazione all’Agenzia delle entrate, a prescindere dal numero di cessioni avvenute prima di questa data. Ora, in considerazione dei tempi tecnici necessari per l’adeguamento del software che consente la trasmissione telematica della comunicazione delle opzioni, un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, di prossima emanazione, prorogherà dal 7 febbraio al 17 febbraio 2022 il termine prima del quale devono essere inviate le Comunicazioni per le opzioni relative agli interventi agevolabili per gli anni 2020, 2021 e 2022. Pertanto, la disciplina transitoria si applica ai crediti ceduti per i quali la relativa comunicazione all’Agenzia delle entrate sia validamente trasmessa prima del 17 febbraio 2022 (ossia entro il 16 febbraio 2022).


Conclusi i lavori per il Datong Art Museum

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Un polo culturale per l’antica città di Datong firmato da Foster + Partners assume forme scultoree ed iconiche.

Si trova nella parte est della città cinese, che pur essendo stata fondata nel 200 a.C. presenta un impianto urbanistico ed un aspetto che lasciano pensare ad una città fondata ex novo. Delimita insieme ad altri tre padiglioni il perimetro di quella che è stata definita la Piazza d’arte del nuovo polo culturale. Il completamento del progetto era previsto inizialmente per il 2013, ed è stato posticipato fino ad oggi.

Ispirandosi alle catene montuose che caratterizzano il territorio circostante, dove si trova anche il Lago Wenyinghu, quattro elementi piramidali si stagliano verso gli angoli della piazza a simulare proprio le vette. Il padiglione, con la sua ampia copertura ed un’estensione di circa 32.000 metri quadrati, viene anche definito un “salotto urbano per Datong”, come afferma anche Luke Fox dello studio Foster + Partners:

“Capace di riunire persone, arte ed artisti in uno spazio dove poter interagire. Progettato per il futuro, speriamo che il museo diventi il centro della vita culturale della città, una destinazione pubblica dinamica”.

Gli ambienti interni sono caratterizzata da altezze diversificate che assecondano la copertura; quindi, più alti nella parte centrale e più bassi via via che ci si avvicina al perimetro, la pianta resta rigorosamente libera. La cosiddetta “Grande Galleria” presenta infatti ben 37 metri di altezza per 80 metri di larghezza. L’illuminazione naturale è favorita dalla presenza di grandi lucernari lineari e corredata da fonti di illuminamento secondario nella parte bassa.

L’orientamento a nord e nord-ovest dei lucernari fa sì che vi sia un microclima ideale per le opere esposte. Durante le ore serali, al contrario, l’intera struttura funge da sorgente luminosa per gli spazi esterni, garantendo un effetto scenografico e suggestivo. L’inclinazione delle falde in acciaio della copertura, isolate termicamente, garantiscono inoltre un efficiente drenaggio dell’acqua piovana.

Per l’allestimento interno la scelta è ricaduta su uno stile minimal che richiama lo stile white-cube. Il Datong Art Museum è distribuito su quattro livelli, tre fuoriterra ed uno interrato per evitare di sovrastare sullo spazio circostante. Sono presenti oltre alla Grande Galleria, spazi espositivi più piccoli nello spazio perimetrale, una mediateca, un archivio, una caffetteria ed un ristorante.


ASSEVERAZIONE CONGRUITÀ DELLA SPESA

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L’asseverazione sulla congruità della spesa sostenuta, è il documento con cui il tecnico garantisce che la spesa sostenuta dal contribuente per l’esecuzione di un intervento edilizio agevolato non superi un livello massimo, definito appunto congruo. Per la determinazione della stessa occorre riferirsi a prezzari di riferimento contenenti il prezzo unitario delle lavorazioni; in buona sostanza occorre fornire una giustificazione economica agli importi agevolati.

Bisogna quindi:

  • individuare le lavorazioni eseguite dall’impresa e stabilirne le esatte quantità;
  • definire il prezzo unitario da un prezzario di riferimento (o in assenza di esso attraverso una opportuna determinazione analitica del prezzo);
  • ottenere l’importo delle lavorazioni (moltiplicando prezzi unitari per quantità) e stabilire l’ammontare dei lavori per quel determinato intervento (sommando gli importi delle singole lavorazioni);
  • determinare tutte le spese tecniche secondo le modalità stabilite dalla norma (progettazione, direzione lavori, collaudo, incluse quelle per il rilascio del visto di conformità) e tutte le spese accessorie riferite all’intervento (oneri, bolli, ecc.);
  • stabilire la spesa congrua.

In vigore dal 12 novembre e integrato dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 29 novembre, il Decreto legge antifrode stabilisce che diventi obbligatoria la certificazione della congruità delle spese per beneficiare di sconto in fattura e cessione del credito. Una delle novità introdotte dal Decreto, quindi, estende l’obbligatorietà dell’asseverazione a tutti i bonus edilizi, che prima era valida solo per il Superbonus. Ciò riguarda solo la congruità delle spese e non l’asseverazione dei requisiti tecnici dell’intervento, che rimane obbligatoria solo per il Superbonus. L’unica eventualità in cui l’asseverazione non è richiesta si verifica quando si beneficia del bonus direttamente come detrazione in dichiarazione dei redditi.

Come per il visto di conformità, anche per l’asseverazione l’obbligo riguarda tutte le comunicazioni di sconto in fattura e cessione del credito inviate telematicamente all’Agenzia delle Entrate a partire dal 12 novembre 2021. Vediamo cosa accade in altre due possibili situazioni:

  • In caso di comunicazioni mandate trasmesse fino all’11 novembre 2021 e regolarmente provviste di ricevuta di accoglimento dell’Agenzia delle Entrate, non si devono seguire le nuove disposizioni, quindi non sono necessari né il visto di conformità né l’attestazione della congruità delle spese.
  • L’obbligo di visto e asseverazione non si applica neanche in caso di pagamento prima del 12 novembre 2021 con relativa opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, anche se ancora non è stata trasmessa la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo che il visto di conformità attesta la presenza dell’intera documentazione obbligatoria per poter usufruire delle agevolazioni fiscali sui lavori eseguiti; mentre l’asseverazione sulla congruità delle spese è la certificazione che garantisce sulla legittimità dei costi sostenuti, in modo da evitare che questi possano essere gonfiati per ricavarne un guadagno illecito.


The Greenary, il verde al centro dell’architettura

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Un albero di fico alto 10 metri è al centro del progetto di una villa privata di Italo Rota e Carlo Ratti Associati. Nel contesto della campagna di Parma The Greenary è il perfetto connubio tra architettura e natura.

La residenza, di proprietà di Francesco Mutti, amministratore delegato della Mutti – Industria Conserve Alimentari, era originariamente una vecchia casa colonica. Il nome The Greenary deriva dal gioco di parola tra verde ed un antico granaio nella tenuta di 2,5 ettari che è stato rifunzionalizzato come spazio di lavoro. I due volumi sono separati da un giardino che valorizza la biodiveristà territoriale progettato da Paolo Pejrone.

Ma il cuore del progetto è Alma, così è stato chiamato il ficus australis che si innalza in uno spazio a tutta altezza in cui la trasparenza e la luce la fanno da padrone, la parete rivolta a Sud è infatti alta ben 10 metri. Particolare attenzione hanno richiesto le tecnologie microclimatiche e di controllo termico e dell’umidità per poter garantire all’albero, ma anche agli abitanti, un’ambiente confortevole. La zona giorno si trova ad un metro sotto il livello zero ed è un open space che coniuga cucina e zona living, tutto attorno all’albero. Carlo Ratti racconta:

"L'architetto italiano del XX secolo Carlo Scarpa una volta disse - Tra un albero e una casa, scegli l'albero -. Mentre mi trovo in sintonia con il suo sentimento, penso che possiamo fare un passo avanti e mettere insieme le due cose. Gran parte del lavoro di CRA si concentra sull'intersezione tra il mondo naturale e quello artificiale. Con The Greenary, stiamo cercando di immaginare un nuovo paesaggio domestico costruito intorno alla natura e al suo ritmo".

Il duo Ratti - Rota già noto per il successo del Padiglione Italia all'EXPO Dubai 2020, ha perseguito l’idea della biofilia, quella teoria secondo il quale gli umani hanno un innato bisogno di essere a contatto con la natura. Tale linea di intervento è perseguita sin nei dettagli e nella sperimentazione di pavimentazioni costituite da terra e bucce d’arancia. Rota ha inoltre dichiarato:

"In un paesaggio pianeggiante in cui non ci sono montagne, colline o laghi, ma solo pianura, la natura si esprime attraverso una bella luce che cambia durante il giorno. Aggiunge un'atmosfera affascinante, quasi da film. Le condizioni ambientali intorno al Greenary hanno ispirato il nostro design e questa rappresenta una delle diverse espressioni che usiamo per illustrare l'armonia tra elementi naturali e artificiali".