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Progetto Bellezz@, al via il recupero dei luoghi culturali dimenticati

fonte immagine:https://programmazionestrategica.beniculturali.it/progetto/bellezz-recuperiamo-i-luoghi-culturali-dimenticati/

Il progetto “Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” si volge verso una prima conclusione. Dopo ben 5 anni dal lancio, il Governo ha pubblicato l’elenco dei soggetti attuatori che stipuleranno la convenzione e otterranno i finanziamenti per dare avvio agli interventi, l'elenco comprende 22 interventi. La cifra a loro disposizione è di 16,9 milioni di euro.

Gli interventi selezionati riguardano Comuni del Centro Nord Italia. Tra questi, per citare quelli che prevedono una spesa maggiore, ci sono l’ex ammasso del grano a San Daniele Po (CR), finanziato con 2 milioni di euro, la Torre Flavia a Ladispoli (RM), con 1,9 milioni, il Parco archeologico di Tusculum nella Comunità montana del Lazio Castelli Romani e Prenestini (RM), con 1,4 milioni, e l’ex cinema Italia di Fossalta di Portogruaro (VE) con 1,3 milioni di euro.

Ricordiamo che il progetto “Bellezz@ - Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” è partito nel 2016 ma ha avuto un iter tutt’altro che veloce. Prende forma con uno stanziamento di 150 milioni di euro da destinare a “interventi afferenti al progetto di recupero di luoghi culturali dimenticati”. Il recupero doveva essere fatto attraverso restauri, riqualificazioni e operazioni di valorizzazione. Secondo quanto stabilito, ognuno avrebbe ricevuto fondi fino al raggiungimento di una cifra massima disponibile di 10 milioni di euro.

I destinatari del supporto pubblico sarebbero stati individuati attraverso un un processo di segnalazioni provenienti direttamente dai territori. Il superamento della cifra complessiva stabilita per il suo finanziamento avrebbe comportato una selezione, da affidarsi a una commissione appositamente individuata. La commissione, dopo oltre un anno, ha ritenuto ammissibili 310 progetti e ha indicato i 271 interventi che sarebbero stati finanziati con la disponibilità dei 150 milioni.

La fase attuativa, invece di essere un processo snello, richiede tuttavia nuovi atti e procedure. La prima è la stipula di una convenzione tra Mibact e Comuni per stabilire le modalità di erogazione dei finanziamenti. Preliminare è però la verifica della fattibilità degli interventi sulla base di documentazione prodotta dai Comuni. Ma non tutti “sono stati messi nelle condizioni” di farlo, per cui il completamento della fase istruttoria slitta.

La seconda è la nomina di una seconda commissione, a metà 2018, deputata all’attuazione del progetto. Le viene richiesto di verificare, nuovamente, la completezza della documentazione pervenuta e la coerenza delle proposte con gli obiettivi del progetto. Questo lavoro arriva a una nella prima parte del 2021, preceduto dalle giuste proteste provenienti da alcuni dei territori candidati.

Per il momento si può affermare che il Progetto Bellezz@ si è tradotto in un insuccesso e che solo una minima parte delle iniziative proposte vedrà veramente la luce.


Titoli edilizi necessari per la costruzione di una veranda.

fonte immagine:https://sprech.com/2019/09/realizzare-una-veranda/

La veranda è definita dal Regolamento Edilizio tipo come un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”. La veranda è una struttura che costituisce un aumento della volumetria dell’edificio oltre che una modifica della sua sagoma. La costruzione non può rientrare tra gli interventi di libera edilizia, indipendentemente dalle sue dimensioni. Per definizione, infatti, la veranda rappresenta una costruzione fissa, che può essere rimossa solo demolendola e la cui costruzione, peraltro, impone un aggiornamento della scheda catastale e delle tabelle millesimali dello stabile.

La veranda solitamente viene realizzata sfruttando lo spazio esterno di un balcone o un terrazzo, questa, per essere a norma, non deve ostruire il passaggio di luce o aria agli appartamenti vicini. Se si decide di costruirla in un appartamento che fa parte di un condominio, deve essere arretrata rispetto alla facciata del palazzo. Prima di iniziare i lavori di costruzione della veranda, bisogna richiedere delle autorizzazioni, perché si tratta di chiudere uno spazio aperto come il balcone o il terrazzo e modificare la facciata del palazzo.

Per poter procedere alla realizzazione della stessa, è necessario perciò verificare l’esistenza di una volumetria residua dell’immobile considerato oppure la possibilità di aggiungere un ulteriore volume abitativo senza oltrepassare i limiti imposti dal piano regolatore della zona di appartenenza. Il nuovo ambiente deve rispettare tutti i parametri imposti dal regolamento di edilizia e di igiene locali per quanto concerne l’illuminazione e l’areazione dello spazio destinato ad uso abitativo.

In base all’art. 10 comma 1 lettera c), del Tue, le verande costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia “pesanti” soggetti a permesso di costruire se portano ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso, nonché gli interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli paesaggistici, storico-culturali ecc.


Londra, completata la "piscina sospesa".

fonte immagine:https://www.r101.it/news/fuori-onda-news/305119/a-londra-la-prima-piscina-sospesa-nel-vuoto.html

La "sky pool", la piscina sospesa di Londra, è stata completata e sarà inaugurata la prossima primavera. Sviluppata per essere una piscina completamente trasparente di 25 metri, sospesa a 35 metri di altezza, la vasca unisce due edifici esclusivi e offre una visuale suggestiva della città. A disegnarla sono stati chiamati Hal Currey e Arup Associates, gli architetti che hanno dato vita al piano generale di Sir Terry Farrell per l'area e lo sviluppo del quartiere residenziale Nine Elms ed Embassy Garden, che occupa una vasta area della riva sud del Tamigi. Un intero quartiere, quello di Nine Elms, che sta cambiando il proprio volto grazie all'arrivo di Apple e dell'ambasciata americana, che ha deciso di allontanarsi da Grosvenor Square per creare un moderno edificio nel centro di Nine Elms. La nuova ambasciata Usa è così diventata l'ancora culturale per questo nuovo distretto, il quartiere diplomatico per eccellenza del XXI secolo.

Dopo una serie di disegni tecnici, sono state decise le dimensioni della piscina. Con uno spessore di 200 mm per i pannelli laterali e 300 mm per il fondale, è stato scelto di realizzare una piscina in acrilico che avesse 3,2 metri di profondità, 50 tonnellate di peso e 14 metri, dei 25 totali, sospesi tra i due edifici; gradini e sistemi di filtrazione posti alle estremità e cinque modalità di illuminazione che potessero aggiungere un ulteriore effetto emozionale. I nuovi appartamenti all’interno di questi esclusivi edifici, sono influenzati dallo stile loft di Soho, con un grande open space che offre un senso di spazio e luce naturale, grazie alle grandi vetrate che occupano intere pareti. Al loro interno troviamo rovere chiaro, marmo e granito nero e finiture di alta qualità in ogni appartamento.

Per il costruttore Sean Mulryan, il progetto ha rappresentato una sfida all’ingegneria: "Volevamo fare qualcosa che non era mai stato fatto prima. Nuotare nella sky pool sarà un’esperienza davvero unica, sembrerà di fluttuare nell’aria". L’idea del progetto è arrivata nel 2013, una delle estati più calde mai registrate in Europa, che ha convinto il team di creativi di Embassy Garden a progettare una delle piscine più spettacolari del mondo.

La vasca, costruita in Colorado da un’azienda specializzata in acquari, è stata posizionata lo scorso mese ed è quasi pronta ad accogliere i primi bagnanti. L’ultimo piano dei due palazzi ospita inoltre una spa, un bar tisaneria ed è il fiore all’occhiello dell’investimento immobiliare da 1,1 miliardi di euro realizzato nel quartiere residenziale di Nine Elms.

Ricordiamo che, seppur non trasparente, il record per la prima piscina sospesa al mondo appartiene alla vasca pensile del Foro Italico, realizzata nel 1930 su progetto dell’architetto e ingegnere Costantino Costantini.


Case galleggianti in pieno stile olandese, ma in Puglia: il progetto per il porto di Mola di Bari

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La città sta lavorando per riqualificare il waterfront e risolvere il problema dell’innalzamento del livello dei mari

In arrivo in Puglia un progetto unico nel suo genere per il nostro Paese: Mola di Bari, piccolo comune alle porte del capoluogo pugliese, si appresta infatti ad accogliere un piccolo insediamento di case galleggianti. Il progetto, sviluppato dallo studio olandese Waterstudio, specialista mondiale nel settore delle strutture galleggianti, è realizzato in partenariato con il Dipartimento Dicar del Politecnico di Bari e Arpa Puglia Centro Mare, che si sono attivati dietro spinta dell’amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di rendere più attrattiva una parte di città di confine ma fortemente identitaria. Per questo il mare, da sempre una delle risorse più importanti della Puglia, può diventare una risposta alle nuove esigenze abitative della città che si evolve. L’urbanizzazione dei porti con case galleggianti è un fenomeno che accade da decenni ad Amsterdam e ad Amburgo. Da anni in quelle zone nuovi quartieri residenziali e terziari sorgono lungo vecchi moli riconvertiti. A Bari, città in grande espansione urbanistica e con innovazioni uniche al mondo, si può iniziare adesso. Valorizzando le vocazioni marinare ed esaltandole con modelli abitativi sostenibili e all’avanguardia. E quello di Mola può essere lo spunto giusto per un grande passo avanti.

L’insediamento, attualmente definito solo nelle sue linee generali, si colloca nella grande ansa costiera a sud del porto turistico. L’esperienza di Waterstudio lascia presagire la realizzazione di una piccola serie di edifici multilivello collegati fra loro da moli. Il progetto prende ispirazione dagli interventi sviluppati dallo studio olandese che negli anni si è infatti specializzato nella progettazione e realizzazione di edifici galleggianti, seguendo la ricerca di un’architettura più sostenibile e resiliente. Queste le parole di Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia, a seguito della presentazione del progetto di riqualificazione: “Prosegue e si consolida il percorso di crescita tecnico scientifica del Centro Regionale Mare che ospita questo importante convegno su un tema che vede il mare e l’architettura protagonisti di una visione unitaria e sinergica funzionale a coniugare le nuove esigenze abitative con il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo urbanistico delle città.” E ancora: “Arpa Puglia ringrazia il Politecnico e il Comune di Mola, nonché gli architetti della Waterstudio di Delft, perché crede in una visione nuova della tutela ambientale, e della opportunità di dialogare con gli specialisti di altre discipline e con il mondo della ricerca”.

L’effettiva realizzazione dell'intervento di Mola di Bari potrebbe portare in Puglia, forse per la prima volta, un progetto dal sapore internazionale e di importanza europea. Potrebbe proporre anche una declinazione più mediterranea di un tema progettuale non nuovo ma ampiamente sviluppato anche in epoca contemporanea.


Progetto INNCED: pannelli innovativi per l’edilizia realizzati con un prodotto di scarto dell’industria chimica.

fonte immagine:http://www.civiltadicantiere.it/articles/costruire-nuove-competenze-verso-un-edilizia-4-0

Pannelli innovativi per l’edilizia realizzati con un prodotto di scarto dell’industria chimica. È quanto si propone il progetto INNCED[1], che vede ENEA collaborare con l'azienda Fluorsid SpA, leader mondiale nella produzione e vendita di prodotti chimici a base di fluoro. Il progetto, che conta su un finanziamento totale di 180mila euro, di cui un quarto a carico del programma ENEA Proof of Concept 2020, durerà un anno e impiegherà nella realizzazione dei pannelli un sottoprodotto del ciclo produttivo industriale di Fluorsid, costituito per il 98% da gesso anidro (CaSO4).

Lo scopo della nostra ricerca è quello di realizzare prototipi di pannelli di anidrite sintetica con prestazioni meccaniche migliori rispetto a quelle dei prodotti attuali, leggeri e a bassa densità. Questo anche collaborando con una azienda leader del settore a livello internazionale e mettendo così a disposizione del sistema produttivo del paese l’esperienza e gli strumenti della ricerca applicata”, spiega Piero De Fazio responsabile della Sezione Strumenti per Applicazioni Energetiche dell’ENEA.

I ricercatori cercheranno di realizzare un prototipo di pannello innovativo destinato al settore edilizio, attraverso l'utilizzo di modelli di economia circolare e caratterizzato da resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche, da alti livelli di isolamento termico e acustico ed elevata leggerezza .

Queste ultime caratteristiche, che si cercheranno di raggiungere, saranno sperimentate applicando la metodica di aerazione della malta già brevettata, con brevetto internazionale, nel nostro laboratorio e basata sulla azione combinata di lievito di birra e perossido di idrogeno, dalla cui reazione scaturiscono la formazione di bolle di ossigeno e la conseguente lievitazione del composito” commenta De Fazio.

I prodotti attualmente presenti sul mercato sono pannelli in cartongesso e/o blocchi in calcestruzzo di argilla espansa, leggeri, resistenti e con i quali è possibile realizzare velocemente e a secco pareti resistenti. Le lastre di cartongesso, di diversa tipologia e spessore, possono essere considerate l'intonaco a secco che riveste orditure metalliche strutturali configurate per la realizzazione di sistemi per parete, contro parete e controsoffitto. Mentre con i blocchi in calcestruzzo leggero di argilla espansa si realizzano le murature perimetrali esterne, e sono studiati per conferire alla muratura elevate prestazioni di isolamento e inerzia termica, traspirabilità e bioclimaticità.