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CERTIng: il nuovo certificato per le attività d’indagine su strutture e infrastrutture

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A partire dal 27 aprile gli ingegneri interessati possono avviare la procedura per conseguire la certificazione CERTing Advanced: “Ingegnere esperto in strutture specializzato in diagnostica strutturale“, il cui Regolamento Tecnico è stato messo a punto in collaborazione con Codis, l’Associazione per il controllo, la diagnostica e la sicurezza delle strutture infrastrutture e beni culturali.

La nascita di questa specializzazione ha un duplice obiettivo: il primo è valorizzare i professionisti all’interno della Comunità scientifica, della Pubblica Amministrazione e dell’opinione pubblica, il secondo è quello di tutelare la categoria dalle pratiche scorrette, ossia da tutte quelle attività non conformi o non etiche svolte come consulenza e che riguardano sia la valutazione dei controlli a supporto della sicurezza delle strutture e delle infrastrutture, sia il controllo delle caratteristiche e posa in opera dei nuovi materiali da costruzione.

L’ingegnere Eduardo Caliano, presidente di Codis, chiarisce, sul portale di CERTing, che l’idea della nuova certificazione è nata di comune accordo con il Cni. Questo in seguito alla pubblicazione della circolare 633/2019 dove oltre alla riorganizzazione dei laboratori, è stata prevista l’attribuzione delle indagini non distruttive sui fabbricati esistenti. “Spero che nei bandi pubblici per le attività di ispezione e controllo si faccia riferimento alla certificazione proposta da CERTing, introducendo un criterio di punteggio preferenziale nei confronti di chi possiede la certificazione così da avvantaggiare la pubbliche amministrazioni nella scelta del tecnico più esperto.”dichiara l’ingegnere Caliano. "Lo scorso dicembre il Servizio Tecnico Centrale ha diffuso la Circolare 633 che chiarisce che ai laboratori è vietata qualsiasi forma di consulenza nell’ambito della programmazione di una campagna di indagini e ciò impone una separazione dei ruoli fra i tecnici, per lo più ingegneri esperti in prove, e il soggetto esecutore delle prove stesse. Lo scopo è rafforzare la figura di chi le indagini le progetta, le pianifica e le gestisce. Per questo abbiamo chiesto che il percorso professionale venisse irrobustito così da consentire ai liberi professionisti di poter sovraintendere alla prove attraverso una competenza che sicuramente la certificazione CERTing potrà dimostrare.".

L’ingegnere esperto in diagnostica, sul profilo tecnico e dei requisiti, deve sicuramente avere una laurea in ingegneria civile o edile, possedere ottime conoscenze sulla tecnica delle costruzioni, da applicare alla conoscenza delle opere contemporanee; avere una preparazione sulle tecniche di costruzione dell’edilizia storica; deve essere esperto in fenomeni chimici del degrado strutturale delle strutture e padroneggiare le tecniche diagnostiche e gli strumenti per controllare che l’acquisizione del dato avvenga in maniera conforme. Il tecnico certificato non va a sostituire il professionista incaricato per la direzione, la progettazione e i collaudi, ma lo affianca così da ottimizzare i processi di conoscenza delle strutture esistenti.

Il presidente Finzi, Presidente dell'Ordine degli ingegneri di Milano, auspica una obbligatorietà delle certificazioni: “La certificazione verrà sempre di più richiesta. Pensiamo al tema delle assicurazioni delle opere. Oggi i grandi gruppi immobiliari che investono in un’opera necessitano di garanzie sulla sua durata garantita nel tempo. In questa ottica, il poter essere certi che chi ha progettato, ha diretto i lavori o collaudato le strutture di tale investimento sia un ingegnere certificato, potrebbe diventare un obbligo in futuro. Oggi è solo un’indicazione, un qualcosa in più per gli investitori o per le amministrazioni pubbliche. Nel Codice Appalti a esempio, è già codificato che le imprese debbano essere certificate per poter fare certi tipi di offerte o partecipare a gare d’appalto. Nell’ingegneria questo ancora non avviene, ma rappresenterebbe una possibilità per la comunità di scegliere i professionisti che hanno una preparazione specifica nel settore che si vuole garantire“.


Il progetto di norma UNI 1607547: “Indicazioni generali per il corretto utilizzo della termografia all’infrarosso”.

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La Commissione UNI/CT 036, che si occupa delle prove non distruttive, ha proposto il progetto di norma UNI 1607547 dal titolo : “Indicazioni generali per il corretto utilizzo della termografia all’infrarosso”. Il progetto è destinato soprattutto ai nuovi utilizzatori, poichè si propone di dare informazioni di base per un corretto uso della termografia all’infrarosso. L’obiettivo è quello di creare un documento di base, di immediata consultazione, che richiami e integri le norme esistenti. A partire dal 19 febbraio, e fino al 4 marzo 2020, il progetto si trova nella fase dell’inchiesta pubblica preliminare.

La termografia è tra le indagini non distruttive maggiormente utilizzate nella diagnostica legate all’aspetto termico degli edifici, estremamente utile in tutte quelle applicazioni in cui la temperatura risulta essere un parametro importante anche ai fini della comprensione di fenomeni ad essa correlati.

La termografia è una tecnica diagnostica non distruttiva che sfrutta il principio fisico secondo cui qualunque corpo con una temperatura maggiore dello zero assoluto (-273,14°C), emette energia sotto forma di radiazione infrarossa. Lo strumento che converte l’energia emessa da un corpo (sotto forma di onde elettromagnetiche infrarosse) in un segnale digitale è la termocamera. La “visone dell’energia” rilevata dalla termocamera, viene rappresenta da un’immagine, abbinando una palette di colori con una scala di temperature. L’immagine ottenuta non è altro che la mappatura termica superficiale dell’oggetto. La termovisione quale mezzo di diagnosi non distruttiva presenta un vasto campo di applicazioni come il rilevamento dell'umidità, l’identificazione di elementi architettonici nascosti, l'individuazione di distacchi negli intonaci, la caratterizzazione materiale dell’edificio. Le discontinuità termiche causate dalla presenza di difetti o danneggiamenti, che si originano su una superficie muraria in seguito a riscaldamento, sono chiaramente evidenziabili nelle immagini termiche mediante l'impiego di termocamere ad alta risoluzione termica (0.05/0.01°C) e di opportune tecniche di imaging. In sintesi il metodo termografico può essere impiegato in tutte le situazioni dove la variazione della temperatura superficiale è attribuibile a discontinuità nelle proprietà del materiale.

La banca dati dell’inchiesta pubblica preliminare dei progetti di norma UNI fornisce i riferimenti generali del progetto (titolo, scopo/sommario, giustificazioni, benefici attesi) così da informare tempestivamente gli utenti circa l’intenzione di avviare lavori di normazione in determinati settori o su specifici temi. Questo servizio di informazione offre inoltre la possibilità per i progetti di norma nazionale di inviare commenti e di dichiarare il proprio interesse alla partecipazione ai lavori di normazione sui documenti attualmente in inchiesta. La banca dati raccoglie tutti i progetti avviati da UNI, quindi sia quelli la cui inchiesta pubblica preliminare è attualmente in corso, sia quelli la cui fase di inchiesta è terminata.