La riapertura dovrà garantire salute, sicurezza e rispetto dei vincoli normativi.
La riduzione del numero dei contagi registrata negli ultimi giorni ha dato degli incoraggianti segnali di possibilità di programmare la ripartenza delle attività produttive.
Dal 4 maggio si avvierà quindi la cosiddetta “Fase 2”, che probabilmente vedrà anche la riapertura dei cantieri edili, subordinata però al rispetto di taluni obblighi come l’uso dei dispositivi di protezione, il rispetto del distanziamento sociale e l’adozione di nuove procedure organizzative.
Per gestire in sicurezza i cantieri e prevenire i contagi, la Commissione per la prevenzione degli infortuni e l’igiene nei luoghi di lavoro (CNCPT), in collaborazione con l’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), ha messo a punto una serie di indicazioni pratiche per imprese e lavoratori.
Le linee guida messe a disposizione delle imprese fanno seguito alla sottoscrizione del protocollo di sicurezza del 24 marzo scorso tra le parti sociali.
Nelle procedure attuative del protocollo, sono indicate una serie di azioni per la tutela della sicurezza e i compiti a cura del datore di lavoro, del lavoratore e del coordinatore della sicurezza nella fase di esecuzione (CSE). Ad esempio, il datore di lavoro deve informare i lavoratori delle regole fondamentali con cartelli esplicativi e materiale informativo. Il lavoratore dovrà, a sua volta, firmare un modulo in cui dichiara di aver ricevuto l’informativa e di aver preso visione della stessa. Sempre il datore di lavoro dovrà comunicare i sistemi e i tempi di rilevazione della temperatura, nel rispetto delle norme sulla privacy. Si dovranno definire modalità con cui il dipendente comunica eventuali condizioni di pericolo, come i sintomi influenzali, e i locali in cui far stazionare i dipendenti con temperatura corporea superiore a 37.5°. L’azienda deve mettere a disposizione i detergenti per le mani, raccomandare procedure per l’igiene, regolare l’accesso dei fornitori esterni. Per facilitare ogni passaggio, sono state elaborate check list e moduli in modo da standardizzare le procedure.
Il CSE deve aggiornare il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) con riferimenti espliciti alle regole fondamentali di igiene e i lavoratori autonomi devono ricevere le stesse informazioni sulle misure da adottare in cantiere.
Inevitabilmente l’applicazione delle misure per la prevenzione della diffusione del virus, comporterà un aggravio dei costi per la sicurezza necessari alla prosecuzione dei lavori.
Sarà quindi necessario un confronto con la committenza, la direzione lavori ed il coordinatore per la sicurezza, ove nominato, per la quantificazione ed il riconoscimento di tutte le spese aggiuntive da dover sostenere.
Anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) propone il proprio contributo al dimensionamento delle misure anticontagio, adottando approcci integrati e specifiche metodologie d’azione volte a consentire l’efficace riorganizzazione e di conseguenza il sicuro riavvio delle attività produttive, coerentemente con i livelli di sicurezza sanitaria assegnati dalle autorità competenti.
Partendo dal “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” siglato dal Governo il 14 marzo 2020, il CNI ritiene corretto l’approccio previsto per i cantieri dove è presente il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione, a cui è richiesto di predisporre e fare applicare un Piano di Sicurezza e Coordinamento integrativo finalizzato a definire le misure da adottare con i relativi costi.
Inoltre il CNI propone uno schema d’azione secondo il quale ogni attività produttiva dovrà predisporre un Piano di Sicurezza Anticontagio (PSA) redatto da un tecnico abilitato ad espletare il ruolo di Coordinatore della Sicurezza secondo l’attuale schema normativo definito nel D.Lgs. 81/2008 artt. 91-92 Titolo IV. Il PSA dovrà essere pensato come un documento dinamico e scalabile in grado di recepire tempestivamente le previsioni del comitato tecnico scientifico o della task force covid-19.
La verifica del corretto adempimento dei contenuti del PSA sarà di competenza del Coordinatore della Sicurezza in stretto coordinamento con il Comitato di Crisi. La quantificazione dei costi delle misure anticontagio sarà riportata nel PSA in riferimento a listini ufficiali ovvero a preventivi forniti dal Datore di Lavoro.
Le proposte sono state inviate dal CNI al al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
“Gli ingegneri italiani sono certi che proprio nei momenti di congiuntura sanitaria, economica e sociale come quelli che stiamo vivendo, oltre che per scongiurare il rischio di un 'contagio di ritorno', sia necessario affidare a professionisti responsabili e qualificati l’onere di garantire il puntuale rispetto dei protocolli anticontagio per aziende e cantieri, per il tempo necessario a decretare il termine dell’emergenza”.
Annunciato dal CNI l’arrivo del documento
Attraverso la circolare 476/XIX Sessione 2020 il Consiglio Nazionale degli Ingegneri rende noto lo stato di avanzamento lavori per la redazione delle "Linee guida per il monitoraggio, la valutazione della sicurezza strutturale e la classificazione del rischio dei ponti esistenti".
Il documento sarà presentato all’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in un incontro fissato per febbraio 2020 secondo un calendario molto intenso, con tempi serrati dettati direttamente dal Ministro.
“La commissione relatrice, con la partecipazione del Consigliere Giovanni Cardinale, si è insediata il 9 gennaio u.s. e giovedì 16 gennaio ha tenuto la seconda riunione, in sede congiunta con il gruppo di lavoro che aveva redatto le linee guida, nella quale le stesse sono state presentate ai concessionari stradali ed autostradali ed ai principali stakeholders del settore, oltre che al rappresentante della Conferenza Unificata delle Regioni e delle Province autonome di Bolzano e Trento“.
Il contenuto delle linee guida è stato descritto dal CNI in maniera sommaria; sono strutturate nel rispetto delle NTC18 e della relativa circolare esplicativa. Il riferimento ai ponti esistenti è presente solo nella circolare, che tratta l’argomento al capitolo C.8.8 dedicato ai ponti esistenti (Indicazioni aggiuntive relative ai ponti esistenti), ma non trova una corrispondenza nelle NTC18. Le linee guida ponti si comporranno di tre parti che prevederanno il censimento e classificazione del rischio; la valutazione della sicurezza; il monitoraggio.
“Con l’approvazione di questo documento si completa una indicazione prescrittiva prevista nel Decreto Genova, già avviata con la costituzione dell’Archivio nazionale informatizzato (AINOP) redatto da una specifica struttura di Missione del Ministero di cui aveva fatto parte anche il CNI ed attuato con il recente DM 8 ottobre 2019. Concessionari, Amministrazioni pubbliche, Enti gestori, professionisti, avranno a disposizione indirizzi operativi chiari e dettagliati che potranno garantire quel processo di conoscenza e valutazione della sicurezza fondamentale per una seria ed efficace politica di prevenzione”.
L’elevato numero dei ponti da censire richiederà processi di sussidiarietà che interesseranno certamente gli ingegneri iscritti negli Ordini provinciali; a tal proposito il CNI attiverà una convenzione con l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa, istituita con il decreto Genova) per regolare le ispezioni utili al censimento e classificazione del rischio.
Il CNI supporterà anche il processo di formazione per garantire la preparazione dei professionisti che si occuperanno delle citate ispezioni.
A cinque anni, ormai, dall’introduzione dell’obbligo di aggiornamento professionale, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha messo in atto alcune iniziative per migliorare le attività formative. Oltre ad un restyling grafico della piattaforma formazione mying, il portale offrirà nuovi servizi e strumenti operativi di controllo, per migliorare la fruizione da parte di tutti gli iscritti all'Ordine. Il Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI), Armando Zambrano, e il Consigliere Segretario, Angelo Valsecchi, hanno trasmesso a tutti i Presidenti degli Ordini provinciali d'Italia una nota da diffondere agli iscritti, che ha per oggetto: “Formazione - implementazione nuova piattaforma formazione - autocertificazione aggiornamento informale - riconoscimento Cfp formali e richieste di esonero- nuova tempistica presentazione istanze”.
Con la circolare CNI 464/2019 sono state stabilite le nuove scadenze per la presentazione dell'istanza di riconoscimento dei CFP per l'autocertificazione relativa ai crediti 2019 attraverso la nuova piattaforma MYING, che sarà operativa dal 14 aprile 2020 e sarà disponibile e aperta dal 1 febbraio 2020.
In considerazione di questo cambiamento e dell’introduzione delle nuove modalità di presentazione di autocertificazione delle attività di aggiornamento informale sono state rimodulate le tempistiche di presentazione delle diverse istanze dei professionisti.
I nuovi termini per le attività di riconoscimento di crediti informale sono così determinati:
- a partire dal 1° febbraio 2020 e fino al 13 aprile 2020 sarà possibile per gli Iscritti visionare sulla piattaforma il nuovo modello di autocertificazione per il riconoscimento di 15 CFP a seguito delle attività di aggiornamento informale svolte nel 2019 (art.5 .2 Testo Unico 2018) ed inviare eventuali richieste di modifica e integrazione, anche a seguito dei controlli che saranno effettuati;
- la presentazione delle autocertificazioni ufficiale sarà possibile dal 14 aprile 2020 fino al 30 giugno 2020;
- a partire dal 14 aprile 2020 e fino al 30 giugno 2020 sarà possibile inviare l'autocertificazione per il riconoscimento di ulteriori CFP Informali (da art.5.3.1 a art.5.3.7 Testo Unico 2018) per le seguenti attività svolte nel 2019: pubblicazioni di articoli, monografie, contributi su volume; concessione di brevetti; partecipazione qualificata a commissioni e gruppi di lavoro; partecipazione a commissioni esami di stato per l'esercizio della professione e partecipazioni a interventi di carattere sociale;
- a partire dal 1 luglio 2020 e fino al 31 gennaio 2021 sarà possibile per gli iscritti, come previsto all 'art.6 del Testo Unico 2018, inoltrare al proprio Ordine, esclusivamente attraverso la nuova piattaforma, le domande di riconoscimento dei CFP Formali relativi al 2020 per la frequenza di dottorati, master e insegnamenti universitari su materie connesse all 'attività professionali;
- a partire dal 1 luglio 2020 e fino al 31 gennaio 2021 sarà possibile per gli iscritti inoltrare al proprio Ordine, anche tramite la nuova piattaforma, tutte le richieste di esonero relative al 2020 di cui all'art.11 del Testo Unico 2018.
È bene ricordare che la data di scadenza per le domande di riconoscimento dei CFP formali e per le richieste di esonero da presentare agli Ordini relative al 2019 rimane fissata al 31 gennaio 2020. A partire dal 1 ° febbraio 2020 sarà possibile per gli Ordini caricare nella nuova piattaforma le delibere di riconoscimento degli Esoneri e dei CFP formali e la relativa attribuzione/detrazione di CFP.
Il DM 12 aprile 2019, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 95 del 23 aprile 2019 entrerà in vigore il 21 ottobre 2019 modificando il Codice di prevenzione incendi (DM 3 agosto 2015).
La principale modifica apportata dal decreto, recante “Modifiche al decreto 3 agosto 2015, recante l’approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”, prevede che le norme tecniche di prevenzioni incendi si applichino anche per le attività definite "soggette e non normate" in sostituzione dei "criteri tecnici di prevenzione incendi".
Sull’argomento è già intervenuto il CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) con la circolare n. 361 del 13 marzo 2019 avente ad oggetto “Attività del CCTS: approvazione modifiche al D.M. 03.08.2015 con eliminazione del doppio binario per le ex attività non normate”.
Il campo dì applicazione del DM 3/8/2015 e s.m.i. viene inoltre ampliato con l'introduzione dì alcune attività. Si sottolineano in particolare: officine e laboratori, stabilimenti dove si producono sostanze ritenute a rischio, depositi di carta e legnami, fabbriche per la produzione di arredi, materiale elettrico, lampade, laterizi, cementifici.
Soggetti all’obbligo anche gli alberghi (tranne le strutture turistico ricettive all’aria aperta e i rifugi alpini), le scuole (tranne gli asili nido) e gli edifici tutelati ai sensi del Codice dei Beni ambientali e del paesaggio (D.lgs 42/2004) aperti al pubblico e destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre.
L’obbligo riguarderà le nuove attività e la modifica o l’ampliamento delle attività esistenti. Le misure antincendio già adottate nella parte non toccata dagli interventi dovranno essere compatibili con i cambiamenti da realizzare. In caso contrario, ci saranno due possibilità: realizzare gli interventi di modifica o ampliamento ai sensi dei criteri generali di prevenzione degli incendi oppure applicare il Codice all’intera attività, quindi anche alla parte non interessata dagli interventi.
Saranno ben 42 le attività soggette, comprese nell'Allegato 1 del DPR 151/2011 , per le quali la Regola Tecnica Orizzontale (RTO) del Codice diventerà l'unico riferimento progettuale.
Infine, il DM prevede che, alla attività per le quali vengono applicate le norme tecniche, non si applicano alcune disposizioni più specifiche come ad esempio il Decreto 31 marzo 2003 (recante «Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione») e il Decreto 15 marzo 2005 (recante «Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo»).
Si terrà a Roma dal 12 al 14 settembre 2018 e vedrà gli ingegneri come protagonisti della modernizzazione del Paese
Prende avvio mercoledì il 63° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia: si tratta di un appuntamento importante che cade in un momento in cui, tra le pieghe del dibattito politico, gli ingegneri e la professione sono chiamati ad essere protagonisti di una nuova fase di crescita del nostro Paese.
È questo l’obiettivo che si pongono gli ingegneri italiani mediante la costituzione di una nuova classe dirigente in grado di fornire soluzioni e progettare il Paese e il suo futuro.
“Per il nostro sistema, che rappresenta più di 240.000 ingegneri, si tratta di un appuntamento di particolare importanza." – commenta Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri - "Intendiamo confrontarci con esperti del mercato del lavoro e dell’economia sui temi più attuali che riguardano i diversi ambiti in cui operiamo. Ma anche con i numerosi rappresentanti del Governo e delle istituzioni democratiche, che saranno presenti. Il quadro economico dell’Italia, sebbene ancora caratterizzato da elementi di incertezza, è in una fase di ripresa, timida, ma evidente. Lo scenario può cambiare, portando con sé una nuova crescita, ma occorre sapere leggere gli eventi ed essere propositivi sulle azioni da intraprendere a favore del Paese e della nostra categoria”.
Gli ingegneri, d’altra parte, rappresentano in Italia una forza economica rilevante, testimonianza di un paese che funziona: secondo i dati elaborati dal Centro Studi del CNI, infatti, il settore dell’ingegneria contribuisce attualmente alla formazione dell’1,5% del Pil nazionale e costituisce una punta avanzata del sistema produttivo. Il valore complessivo del comparto nel 2017 è stato di 25,9 miliardi di euro e nel 2018 si stima possa arrivare a toccare quota 26,7 miliardi, in crescita per due anni di seguito dal 2016.
Il congresso porrà inoltre l’attenzione sul dovere di ogni ingegnere di essere protagonista del nuovo ciclo di crescita del paese, mediante i diversi stimoli e cambiamenti che offre la professione dal punto di vista normativo, tecnologico e di mercato.
“Il sistema ordinistico" – prosegue Zambrano – “deve pertanto essere in grado di accompagnare il mutamento, offrendo agli iscritti servizi a maggiore valore aggiunto, diventando un attore della crescita nelle singole realtà produttive che compongono il Paese, accompagnando le giovani generazioni ad essere competitive nel mercato del lavoro. Vogliamo che il Congresso Nazionale 2018 sia, ancora una volta, luogo di confronto di idee e di proposte concrete per rendere l’Ingegneria, ma in generale le professioni liberali, protagonisti della modernizzazione del Paese”.
L’evento, che si terrà presso l’Ergife Palace Hotel a Roma, vedrà anche la partecipazione di numerosi esponenti delle istituzioni, tra cui i Ministri Danilo Toninelli (Infrastrutture e Trasporti) e Barbara Lezzi (Ministra del Sud). Si avranno inoltre riscontri pratici nei numerosi workshop, che si svolgeranno parallelamente ai lavori del Congresso e che rappresentano una delle più interessanti novità di questa 63° edizione.